Cronaca

Kaos, “morto per avvelenamento da metaldeide”. Sul caso indagine in corso

Il prodotto che ha ucciso il pastore tedesco è usato in agricoltura come lumachicida. È quanto risulta dagli esami finali dell’Istituto zooprofilattico di Abruzzo-Molise

Kaos, il pastore tedesco trovato senza vita dal suo padrone il 29 luglio, è morto per avvelenamento da metaldeide, un prodotto chimico usato in agricoltura come lumachicida. È quanto risulta dagli esami finali dell’Istituto zooprofilattico di Abruzzo-Molise. Non è dato sapere se per avvelenamento doloso o da assunzione involontaria da parte del cane. Il cane, che era stato protagonista di diversi salvataggi durante il terremoto in Centro Italia, è stato sottoposto all’esame proprio per stabilire la cause del decesso. Ieri invece era stata diffusa una notizia parziale: l’ipotesi era che fosse morto per cause naturali.

L’addestratore, Fabiano Ettoore, invece aveva immediatamente ipotizzato l’avvelenamento denunciando su Facebook. E proprio lui, Fabio Ettorre, polemicamente ieri diceva: “Ci sono molti punti oscuri, per le persone ci vogliono giorni e qui in 24 ore è stata fatta l’autopsia e sono stati dati i risultati”. Tra le ipotesi che si erano fatte strada quella di una morte naturale dovuta ad un problema congenito al cuore. “Un infarto in cani come Kaos, addestrati e allenati alla fatica e allo stress è molto raro. Avviene solo in animali da zoo”, aveva invece spiegato all’Ansa il veterinario di parte nell’inchiesta sul decesso, Pierluigi Castelli che assiste Ettorre. “In base alla descrizione e agli elementi che ci ha fornito il proprietario sullo stato del cane al momento del ritrovamento non sembrerebbe infarto. L’unica possibilità è che avesse una malformazione congenita che non si conosceva. Per ora, però – sottolineava Castelli – si tratta solo di sospetti perché la Procura non ci ha ancora autorizzato ad accedere agli atti dell’autopsia, che non sapevamo nemmeno essere in corso ieri”. Sulla morte di Kaos è in corso l’inchiesta della procura dell’Aquila con le indagini affidate ai carabinieri forestali che hanno fatto rilievi sequestrando la carcassa per gli accertamenti autoptici fatti presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo.