Politica

Letterina a sinistra

di Raffaella Costi

Care e cari voi,

ex compagne e compagni, in qualunque zona della “sinistra” voi vi troviate, mentre perdevate il vostro tempo a fare la punta agli spilli, o lo utilizzavate per scopi socialmente utili, come la ricerca del pelo nell’uovo, c’era un tizio, un Grillo, che a un certo punto della sua vita ha sentito in sé tutto l’incazzo derivante dal vostro perder tempo. E no, non era e non è un destro, perché chi difende l’ambiente non lo è. E sì, ha anche sparato cazzate provocatorie di ogni tipo, ma mentre lui sparava cazzate, voi gli andavate dietro per criticarlo, invece di costruire qualcosa di decente da contrapporgli.

E venite adesso a fare la morale a chi vi ha lasciato, porgendovi distinti saluti?  Voi sapevate, senza mai osare dirlo con la necessaria chiarezza e col necessario coraggio, che non si accede alle scelte politiche serenamente e col giusto equilibrio, se non si sa. Ma certo, quelli che più sanno più temono che il loro narcisismo rimanga fregato dalla cultura altrui, che li sgamerebbe subito, perché la cultura e i saperi delle masse, se esistessero, manderebbero allegramente affanculo tutti quelli che difendono e hanno difeso la propria minuscola poltrona, il proprio strapuntino, su un treno che non va da nessuna parte e che sta lì, immobile, ad aspettare che i passeggeri in piedi scendano a spingere.

Avete avuto più di trent’anni di tempo per accorgervi che occorreva distribuire istruzione e non istruzioni per il voto. Ma non avete voluto vedere l’industria dell’ignoranza che produceva trasmissioni televisive disgustose e banali, o una letteratura da quattro soldi, o una cinematografia che mai, in Italia, aveva raggiunto questi squallori. E la scuola non l’avete voluta vedere, mentre ci spingevate dentro chiunque avesse “il titolo” per insegnare, avendo stabilito che il titolo doveva essere sempre quello, o pochissimo differente, senza considerare che il tempo stava passando e che la formazione del corpo insegnante doveva essere ben altra.

Sì, siete sempre pronti a scandalizzarvi di quel 47% di analfabeti funzionali, ma cosa fate perché smettano di esserlo? Cosa collettivamente avete tentato di mettere insieme, per fermare il fenomeno ed invertirlo? Niente. Non avete fatto niente. Quindi non siete colpevoli di niente. Però parlate di ricostruzioni di una “sinistra” che non si sa bene a che titolo dovrebbe trovare consenso, se non muta in maniera radicale il suo proprio esistere.

Perdete tempo, ancora. Nel Paese di Don Milani, uno dei più grandi pedagogisti del mondo moderno, voi perdete tempo. Voi non vi mettete a discutere del come fare ad avanzare con la più grande delle armi, il carro armato della cultura. Voi non tentate di capire come si possa portarlo in giro quel carro armato e farci salire sopra i poveri di spirito e gli sfigati, perché ne scendano un po’ meno poveri di spirito e un po’ meno sfigati. Ma certo che ci sono pance da riempire e che il sapere non le riempirà, ma riempirebbe le teste, saprebbe orientarle, darebbe loro nutrimento sufficiente a combattere per la propria vita. Voi non mettete in piedi gruppi, associazioni, piccole organizzazioni, che si pongano il problema e vadano spargendo semi di saperi, facendo discutere la gente, insegnando alla gente. Per voi, la cultura è solo un ambito, di un qualsiasi programma e non l’anima che deve impregnare la testa delle persone.

Eppure l’arma è quella. Ma voi siete tanto pacifisti, che non la sparerete.

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