Politica

Casaleggio: “Contratto di governo Lega-M5s sarà votato in rete dagli iscritti. Certificazione? Ci stiamo lavorando”

Il figlio del cofondatore del Movimento e presidente dell'associazione Rousseau ha confermato che la bozza dell'accordo con il Carroccio sarà votato in rete. E ha anche detto il "voto sarà bloccato e assicurato a tutti". Ma ancora manca una società terza che verifichi sulla consultazione. Intanto è stato lanciato il programma Scudo della rete, team di avvocati per la tutela legale degli attivisti a tariffe agevolate

Il contratto di governo tra Lega e Movimento 5 stelle, una volta terminato, sarà votato online sulla piattaforma Rousseau. A confermarlo è stato Davide Casaleggio, figlio del cofondatore del M5s e presidente dell’associazione che gestisce la struttura per la partecipazione in rete. E alla domanda se questa volta, a differenza delle altre, ci sarà una certificazione da parte di una società terza del voto, ha detto: “Stiamo lavorando in diverse direzioni. Stiamo lavorando su un sistema di certificazione distribuito su blockchain. Sarà un voto blindato e come sempre assicurato a tutti gli iscritti”.

L’annuncio, già anticipato nei giorni scorsi, è arrivato durante una conferenza stampa a Palazzo Madama per presentare la nuova funzione “Scudo della rete“, ovvero un gruppo di legali messi a disposizione per sostenere le battaglie degli iscritti al Movimento. La nuova funzione è stata presentata nel corso di in una conferenza stampa in senato alla presenza di Paola Taverna, Alfonso Bonafede, Enrica Sabatini e Davide Casaleggio. Il deputato M5s Bonafede, fedelissimo di Di Maio e tra i parlamentari che fanno parte del tavolo tecnico per il governo Lega-M5s, è responsabile della funzione e presentandola ha specificato che “nasce addirittura prima del Movimento, da una idea di Grillo e Casaleggio”. La funzione prevede che degli avvocati si mettano a disposizione con tariffe agevolate per sostenere le iniziative di eletti e militanti del Movimento.

Per esempio potranno difendere iscritti o consiglieri comunali nelle eventuali cause per diffamazione che dovessero nascere per le loro battaglie o denunce; oppure potranno aiutare eletti e militanti a presentare esposti su carenze dei servizi pubblici, o a predisporre una impugnativa al Tar, o a costituirsi come parte civile in pubblici scandali, e via dicendo. Lo scopo della funzione, ha sottolineato Bonafede è “evitare che la mancanza di risorse impedisca la tutela dei diritti”. Di qui l’appello ai cittadini a sottoscrivere donazioni in un apposito conto corrente a sostegno della funzione e agli avvocati a mettersi a disposizione aderendo all’iniziativa. Questi potranno inoltrare sulla piattaforma la richiesta che di essere inseriti nell’elenco dei professionisti che si rendono disponibili sul territorio.