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Lara Magoni, l’assessore al Turismo della Lombardia: “Grande errore rinnegare ciò che di buono ha fatto il fascismo”

In occasione del Primo Maggio, post nostalgico dell'ex sciatrice, ora nella giunta di Attilio Fontana. "Le leggi che tutelano i lavoratori nascono proprio TUTTE dal fascismo. Basta combattere i fantasmi del passato", ha scritto su Facebook l'esponente di Fratelli d'Italia. Sala: "Frasi inappropriate". Bussolati (Pd): "Scempiaggini antistoriche, incompatibili con un ruolo istituzionale". Lei si difende: "È storia, polemica inutile"

“Rinnegare ciò che di buono è stato fatto è un grande errore”. Lara Magoni ha scelto il Primo Maggio per il suo post nostalgico, nel quale ricorda che a suo avviso il fascismo fece anche cose buone, appunto: le leggi sul lavoro, per esempio, spiega l’assessore al Turismo della Lombardia, “nascono proprio TUTTE dal fascismo”. In fabbrica, negli Anni Trenta, si stava quasi meglio che oggi.

“Posso dirvelo? Rinnegare ciò che di buono è stato fatto è un grande errore, visto che le leggi che tutelano i lavoratori nascono proprio TUTTE dal fascismo – ha scritto l’ex sciatrice azzurra, passata in Fratelli d’Italia dopo essere stata eletta nel 2013 nella lista Maroni – Tutti condanniamo l’eccidio del quale sono stati tutti coinvolti e per il quale c’è da vergognarsi ma ora basta combattere i fantasmi… dopo settant’anni. Visto e considerato che questi benefit piacciono a tutti…”

Non è la prima volta che l’assessore – eletta in consiglio con 2.698 voti – scrive post provocatori. Lo scorso 25 aprile aveva chiesto di “risparmiarle” Bella Ciao. In caso di accordo M5s-Pd per la formazione del governo, invece, agitava lo stesso spettro di Matteo Salvini, ma in maniera assai più esplicita: “Se dovesse succedere io proporrei una marcia su Roma“. Di fronte alle polemiche, Magoni ha risposto: “Abbiamo dei documenti storici, si parla semplicemente di storia. È inutile che se ne parli in modo solo monocolore”.

Frasi “totalmente inappropriate”, le definisce il sindaco di Milano Beppe Sala. Mentre per il consigliere regionale e segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati, quelle di di Magoni sono “scempiaggini antistoriche e intollerabili, perché incompatibili con l’esercizio di un ruolo istituzionale” e chiede “provvedimenti seri contro chi inneggia a ideologie sconfitte dalla storia” perché la Lombardia “merita il futuro, non i nostalgici”.

“Condanniamo tutti l’eccidio fascista e nazifascista, è normale. Nel post io non esprimo assolutamente nessun vanto a nulla ma semplicemente seguo la storia. Pertanto vorrei evitare polemiche inutili e stupide anche perché in questo periodo mi sembra che i problemi siano altri”, si è difesa Magoni. “Io sorrido davanti a queste polemiche sterili. Guardiamo oltre perché siete voi forse i nostalgici di queste paure che non esistono più”, ha aggiunto rispondendo ai giornalisti.