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Governo, Velardi vs Ermini: “Pd non può sentire gente in strada, deve trattare col M5s”. “Sono populisti, anzi putinisti”

Severo monito pronunciato a Omnibus (La7) da Claudio Velardi, presidente della Fondazione Ottimisti&Razionali e comunicatore vicino a Renzi, nei confronti del deputato Pd, David Ermini. Il nodo del dibattito è la contrarietà dell’ala renziana a un accordo di governo col M5S e all’annuncio dato ieri da Matteo Renzi circa la volontà della base: “Ermini ha detto che il Pd ha perso le elezioni. No. Ha preso meno voti dell’altra volta, in un sistema proporzionale non ci sono un vincitore e uno sconfitto. Il Pd è il secondo partito, quindi è del tutto naturale e ovvio che, fallita l’ipotesi di un governo Lega-M5S, il Pd ritorni sulla scena”. Poi rimprovera Ermini, Martina e lo stesso Renzi: “Nel momento in cui entra in campo il Pd, deve farlo sulla base di una linea. Non deve ascoltare la gente per strada, non c’è nulla di peggio che fare questo, perché è una versione soft del populismo. La politica invece ha il compito di guidare. Quindi, il Pd ha il dovere di dire cosa vuole fare. Adesso che è in campo non può più dire che fa opposizione, ma deve confrontarsi su una ipotesi di governo. Deve mettersi al tavolo, fare una trattativa serrata col M5S e vedere se ci sono o meno i margini”. E rincara: “Non dobbiamo stare ad ascoltare il popolo. Il popolo, di suo, dice di norma delle banalità e delle sciocchezze. Può essere un messaggio, ma i messaggi non vanno dati in piazza, perché è sbagliato ed è un modo diseducativo di fare politica”. Ermini non ci sta: “Mi pare veramente di stare su Marte. La campagna elettorale l’abbiamo vissuta tutti. L’anti-renzismo e l’anti-Pd dei 5 Stelle sono stati veri. Il populismo, anzi il putinismo, che ha vinto in Italia con la Lega e il M5S, ha fatto arrabbiare molti, ma è la verità. L’elettorato della Lega e del M5S è una realtà in Italia. Il Pd non può supportare uno di questi, né tantomeno coi 5 Stelle che sono stati finora l’antitesi del Pd stesso. Il nostro partito dovrebbe prima lavorare su se stesso, il governo è un fatto secondario”