Politica

Di Battista a Marina Berlusconi: “Vero, non sarò nei libri di storia. Lascio per mia volontà e non per le condanne”

L'ex deputato M5s risponde alla figlia dell'ex premier che ha accusato i pentastellati di "assoluto disprezzo della democrazia": "Mi accontento di aver contribuito ad un Movimento capace di contrastare con forza l'immoralità dilagante. Sono fiero della persona che sono e questo lo devo innanzitutto a mio padre". Controreplica della presidente Mondadori: "Io fiera del mio. Prendo atto che non lo definisce più male assoluto"

“Ha ragione, io non mi sono guadagnato un posto nei libri di storia. E mi sta bene così, mi accontento di aver fatto il Parlamentare senza mai risparmiarmi, di aver contribuito ad un Movimento capace di contrastare con forza l‘immoralità dilagante nel nostro Paese”. E “soprattutto mi inorgoglisce l’essere uscito dal Parlamento per mia volontà e non per via di una condanna per frode fiscale come successo a suo padre”. Alessandro Di Battista risponde con un post su Facebook all’attacco di Marina Berlusconi che martedì ha accusato i pentastellati di “assoluto disprezzo della democrazia” oltre a lamentare come il padre sia stato definito proprio dall’esponente M5s “il male assoluto“.

“La Signora ha rilasciato questa dichiarazione: “Mio padre si è conquistato un posto nei libri di storia, del signor Di Battista non credo che su questi libri troveremo grandi tracce”. Ha ragione”, scrive l’esponente M5s. “Mi accontento di aver rappresentato per 5 anni il popolo italiano comportandomi come ho sempre ritenuto debba comportarsi un parlamentare della Repubblica. Mi accontento di aver denunciato storture, corrotti, ingiustizie. Ho combattuto contro il primato della finanza sulla politica e contro lo strapotere del capitalismo finanziario. Ho fatto tutto questo piazza su piazza, km dopo km e facendolo non soltanto non mi sono arricchito ma sono riuscito a restituire molti più denari di quelli che ho guadagnato”, continua “Dibba”.

“Sono fiero della persona che sono e questo lo devo innanzitutto a mio padre, un piccolo imprenditore che non ha mai abbassato la testa o cercato la via più facile. Anche lui non si è guadagnato un posto nei libri di storia ma si è guadagnato un posto fondamentale nella mia vita. Perché mi ha insegnato l’amore per la legalità e l’intransigenza. Mi ha insegnato ad esser bravo (spero di esserci riuscito) e non ad esser furbo. Mi basta questo Signora Berlusconi e soprattutto mi inorgoglisce l’essere uscito dal Parlamento per mia volontà e non per via di una condanna per frode fiscale come successo a suo padre. Ognuno ha i suoi modelli, le sue aspirazioni e gli esempi da seguire”.

“Concordo con Alessandro Di Battista, ognuno ha i suoi esempi da seguire”, ha subito replicato la presidente di Mondadori. “Io sono sempre più fiera del mio, che è mio padre. Prendo atto che il Signor Di Battista non arriva più a definirlo, con un termine di cui mi auguro non abbia valutato lui per primo tutta l’enormità, “il Male assoluto”. È un piccolissimo miglioramento: se continuasse su questa strada, forse, una nota a margine in qualche libro potrebbe anche arrivare a guadagnarsela”.