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Berlino, giovani ebrei aggrediti da tre persone. Filmato l’attacco: giovane frusta vittima con una cintura

Secondo la polizia, si tratta di un’aggressione di stampo antisemita, riferisce la Bild online. Uno dei due giovani è stato colpito con una cintura da uno degli aggressori, che gli ha gridato "Ebreo!" in arabo, come si vede nel video

Non si fermano gli episodi di antisemitisimo in Europa. L’ultimo arriva dalla Germania: due giovani ebrei sono stati aggrediti da tre persone a Berlino, nella serata di ieri, e una delle vittime ha filmato e postato l’attacco su internet. Secondo la polizia, si tratta di un’aggressione di stampo antisemita, riferiscono la Bild online e altri media tedeschi. Uno dei due giovani è stato colpito con una cintura da uno degli aggressori, che gli ha gridato “Ebreo!” in arabo, come si vede nel video. Il fatto è accaduto nel quartiere di Prenzlauer Berg. Nelle immagini si vede un ragazzo con un capellino usare la cintura come una frusta che poi viene allontanato da un uomo mentre un donna urlava di chiamare la polizia. Tre i giovani che sono stati identificati e indagati. Poco prima uno degli aggressori aveva tentato un’aggressione con una bottiglia. La notizia e il video sono stati diffusi dall’Unione ebraica degli studenti tedeschi.

Il 2017 ha visto un aumento di varie forme di antisemitismo, ma un decremento di circa il 9% degli “attacchi antisemiti violenti” come si legge nell’annuale Rapporto sull’antisemitismo del Centro Kantor presentato nei giorni scorsii all’Università di Tel Aviv alla vigilia del Giorno della Shoah che in Israele si celebra da stasera fino a domani sera. Secondo i dati nel 2017 i casi violenti sono stati 327 contro i 361 del 2016, ma a questi mancano quelli occorsi in Francia – come la sopravvissuta uccisa in casa a Parigi lo scorso 26 marzo  che sono ancora in fase di elaborazione dalla Comunità ebraica locale. La decrescita è tuttavia “oscurata” da un “forte” aumento di tutte le altre manifestazioni antisemite e “nei social media”. “Negli anni dal 2006 al 2014, i casi violenti in tutto il mondo sono stati tra i 600 e i 700 all’anno, in quelli recenti – ha sostenuto il Rapporto – tra i 300 e i 400”. Ma – ha messo in guardia il Centro – alcuni di questi sono stati “perpetrati più brutalmente e con maggiore danno”. A prevalere, anche nel 2017, è, per il Rapporto, “una sinistra sensazione di insicurezza negli ebrei in Europa“.

L’aggressione agli ebrei avvenuta ieri a Berlino “è intollerabile” ha detto la portavoce del governo Merkel Ulrike Demmer in conferenza stampa, sottolineando che attacchi del genere minano la tenuta di una società democratica. Il governo ha sottolineato che dal primo maggio entrerà in carica un delegato governativo proprio contro l’antisemitismo. “Vogliamo che si sentano sicuri in Germania”, ha aggiunto.

Negli ultimi giorni la Germania è stata attraversata da un’onda delle polemiche per la consegna del premio musicale Echo a due rapper, Farid Bang e Kollegah, accusati di avere scritto testi antisemiti e c’è chi ha deciso di restituire il premio per protesta come il quartetto berlinese di musica da camera Notos, che ha deciso di restituire il premio Echo del 2017 perché è un “simbolo della vergogna“. E anche il musicista tedesco, Klaus Voormann, che giunto alla soglia degli 80 anni aveva ricevuto il premio alla carriera, lo ha restituito “con grande delusione”. Considerato uno dei grandi bassisti dei suoi tempi, per aver lavorato con John Lennon e Lou Reed, ha parlato di “mancanza di gusto”. “Il fatto che un premio del genere non solo tolleri il razzismo – aveva fatto sapere invece su Facebook il quartetto Notos – ma che addirittura gli offra una piattaforma per mettersi in mostra è per noi insopportabile”, riporta anche il settimanale Der Spiegel. Anche secondo il cantante rock, Peter Maffay, i responsabili del premio dovrebbero dimettersi: “All’ordine del giorno bisogna fare capire che così non va, c’è bisogno di una riparazione”, ha scritto su Facebook. “C’è una mancanza di sensibilità insopportabile”, ha continuato il rocker tedesco in un’intervista della Dpa. Il ministro degli esteri, Heiko Maas, la settimana scorsa aveva definito “le provocazioni antisemite” dei due rapper “umilianti”. E sulla consegna del doppio riconoscimento ai due cantanti era insorto anche il comitato di Auschwitz.