Cronaca

Siria, Papa alla comunità internazionale: “Turbato da fatica che si fa a concordare un’azione comune per la pace”

Francesco confessa ai 30mila fedeli giunti in piazza San Pietro per il Regina Coeli di essere "profondamente turbato dall’attuale situazione mondiale in cui, nonostante gli strumenti a disposizione, si fatica a fermare lo spargimento di sangue in Siria e altre regioni del mondo"

Papa Francesco torna a parlare di Siria e si rivolge a tutti i leader politici: serve subito “un’azione comune per la pace“, è l’appello di Bergoglio. Il pontefice contesta soprattutto la comunità internazionale quando dice: “Sono profondamente turbato dall’attuale situazione mondiale, in cui, nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale, si fatica a concordare un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo”.

Una richiesta forte che arriva anche dopo la telefonata di sabato – a poche ore dal lancio dei missili di Usa, Francia e Gb – con il patriarca ortodosso Kirill nella quale i due leader religiosi, insieme ai patriarchi delle Chiese d’Oriente, hanno voluto unire le loro voci per “fermare lo spargimento di sangue in Siria”. Nella preghiera del Regina Coeli a piazza San Pietro, presenti 30mila fedeli, Papa Francesco è tornato così a chiedere l’intervento della comunità internazionale: “Mentre prego per la pace, e invito tutte le persone di buona volontà a continuare a fare altrettanto, mi appello nuovamente a tutti i responsabili politici, perché prevalgano la giustizia e la pace”, ha sottolineato con forza Bergoglio.

I Patriarchi d’Oriente hanno invece condannato senza mezzi termini gli Stati Uniti e i suoi alleati definendo l’attacco “una brutale e ingiusta aggressione”. “Solleviamo le nostre voci per affermare” che “è una chiara violazione delle leggi internazionali e della Carta delle Nazioni Unite, perché è un assalto ingiustificato a un Paese sovrano, membro dell’Onu”. “Questa brutale aggressione – ribadiscono i Patriarchi cristiani – distrugge le possibilità di una soluzione politica pacifica e rischia di portare ad un’escalation“.