Cultura

Martin Luther King, 50 anni fa l’omicidio del difensore degli afroamericani

Presidente del comitato che organizzò il boicottaggio degli autobus dopo l'arresto di Rosa Parks, anima del Movimento per i diritti civili delle persone di colore e premio Nobel per la pace nel 1964. Il reverendo, originario di Atlanta, contribuì alla fine della segregazione razziale negli Usa

Il 4 aprile del 1968 un colpo di fucile uccideva a Memphis il reverendo Martin Luther King. Sono passati cinquant’anni da quel pomeriggio sulla terrazza del Lorraine Motel, quando King fu colpito dai proiettili di un fucile Remington 760. L’omicida, il quarantenne suprematista bianco James Earl Ray, fu arrestato due mesi dopo all’aeroporto Heahtrow di Londra mentre cercava di sfuggire all’Fbi.

Considerato uno dei personaggi storici più influenti di sempre, Martin Luther King si batté per l’emancipazione degli afroamericani negli Stati Uniti d’America e fu uno dei protagonisti della lotta per i diritti civili. Nato ad Atlanta, nello Stato della Georgia, il 15 gennaio del 1929, si laureò in teologia al Crozer Theological Seminary in Pennsylvania e conseguì un dottorato in teologia sistematica alla Boston University. Proprio a Boston incontrò la cantante e studentessa di conservatorio Coretta Scott, che divenne sua moglie nel 1953. I due si stabilirono a Montgomery, in Alabama, ed ebbero quattro figli.

King fu scelto come presidente del comitato che organizzò il boicottaggio degli autobus dopo l’arresto di Rosa Parks, sarta e attivista nera della National Association for the Advancement of Colored People che rifiutò di cedere il suo posto a un uomo bianco sull’autobus. Da allora divenne l’anima e la voce del Movimento per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti. Nel 1960 divenne co-pastore della Ebenezer Baptist Church, ad Atlanta, e pochi anni dopo fu arrestato a Birmingham durante una protesta pacifica contro la segregazione.

È del 1963 il celebre discorso “I have a dream”, pronunciato al Lincoln Memorial in occasione della marcia per la Libertà e il Lavoro che portò a Washington oltre 250mila persone. Nel 1964 King fu insignito del premio Nobel per la pace, mentre l’anno successivo ottenne il suo più grande successo nella lotta per i diritti civili: il Congresso americano approvò il Voting Rights Act, che pose fine alla segregazione razziale negli Usa e diede libertà politica agli afroamericani.

A cinquant’anni dalla morte, gli Stati Uniti si preparano a onorare il reverendo King con manifestazioni e commemorazioni in tutto il Paese. Alle 18 e un minuto decine di campane suoneranno all’unisono, in Usa e in tutte le città del mondo che hanno aderito all’iniziativa. Trentanove rintocchi, uno per ogni anno di vita, per ricordare l’eroe dei diritti civili Martin Luther King.