– Vedervi in finale non è sicuramente una sopresa per chi segue la scena italiana di LoL, vedendovi nel ruolo di squadra da battere: per i ragazzi è una sorgente di stress o al contrario contribuisce a caricarli di più?
Ci siamo abituati, in realtà ci è anche spesso capitato di entrare in una finale da sfavoriti secondo gli esperti, come nel caso della EIC di Torino di dicembre, ma alla fine siamo sempre riusciti ad esprimerci ad un buon livello, quindi mi verrebbe da dire che favoriti o no non fa alcuna differenza per noi.
– Gli Outplayed, vostri avversari in finale, sono l’unico team che sia riuscito a fermarvi nel corso del campionato, come vi state preparando per rispondere alla loro crescita?
Lavorando duramente, come abbiamo sempre fatto. Non è la prima volta che subiamo delle sconfitte durante la regular season e, come spesso ho detto in passato, sono proprio quelle sconfitte le partite più importanti dell’intera stagione perché ci permettono di evidenziare quelle che in quel momento sono le nostre carenze e di lavorarci.
– Cosa pensate della nuova formula proposta da Riot con la nascita dell’European CUP?
Sicuramente interessante, sostituisce le vecchie challenger series allargando la competizione ed includendo squadre provenienti da diverse regioni. La struttura dei nationals permette a molti team di poter lavorare con continuità e per uno scopo definito. Non abbiamo ancora dati per verificare se le cose siano migliori o peggiori di prima, ma avere paura dei cambiamenti prima di poterli valutare è sbagliato a prescindere secondo me.
– In Italia per la seconda volta a distanza di pochi mesi ci si ritrova nuovamente con le fasi finali di due circuiti di LoL nazionali, di organizzatori diversi, a meno di sette giorni l’uno dall’altro, quanto pesa sulla preparazione del team? Si poteva evitare?
La sovrabbondanza di eventi è un tema che andrà affrontato, anche durante la regula season ci siamo trovati ad avere 3 partite di campionati diversi a settimana, l’allenamento ne risente sicuramente. Ci sono anche competizioni che vanno al di fuori dei confini dello split (gennaio-aprile per lo spring) e che quindi allungano il periodo di lavoro e lo uniscono praticamente allo split successivo (giugno-settembre). Siamo alla stagione 1 di questo nuovo sistema, quindi è normale che non tutto sia perfetto, ma speriamo che si possa migliorare per i prossimi split allineando le competizioni nazionali a quelle internazionali. Lo stesso discorso vale per le fasi finali, il Romics era programmato da mesi e la finale di PGN doveva per forza avere luogo entro una certa data quindi è stato inevitabile per questa volta.