Calcio

Atalanta con le riserve contro la Juve: il discutibile turnover di Gasperini alimenta la teoria del complotto. Poi arriva Burian

FATTO FOOTBALL CLUB - In vista del ritorno della semifinale di Coppa Italia (sempre contro i bianconeri), il tecnico dei bergamaschi ha deciso di far riposare 9 titolari, mandando in campo seconde linee, giovani della primavera ed esordienti. Una strategia si generis, che ha alimentato la solita, velenosissima polemica dei tifosi del Napoli e di chi alimenta la suggestione degli avversari "che si scansano" contro Buffon e soci. Ad avere la peggio è la credibilità di un campionato che vive sul dualismo tra torinesi e partenopei

È una delle più belle realtà della Serie A, gioca un calcio splendido, lancia giovani italiani e promettenti, in Europa è uscita a testa altissima contro il Borussia Dortmund e in campionato è di nuovo in corso per un piazzamento nelle coppe. Con la forza delle idee del suo allenatore è una delle poche formazioni in grado di impensierire le prime della classe e giocarsela contro tutte. L’Atalanta. La seconda/terza squadra dei nerazzurri, invece, è una compagine modesta che farebbe fatica a salvarsi. Ecco, ieri a Torino contro la Juventus avrebbe dovuto scendere in campo la seconda, e non la prima che siamo abituati ad ammirare ogni domenica.

Gollini, Toloi, Palomino, Mancini, Castagne, Haas, De Roon, Gosens, Melegoni, Rizzo, Cornelius: al momento della consegna delle formazioni ufficiali, in tanti hanno pensato ad un errore, o di essersi confusi. Quella degli ospiti sembrava la distinta della panchina: dal portiere di riserva al bomber di scorta, passando per un paio di ragazzini della Primavera con una manciata di minuti a testa in Serie A e convocati giusto per far numero. Invece era davvero lo schieramento titolare: Gasperini aveva cambiato 9/11 della formazione-tipo, lasciando a riposo tutti i migliori, dal Papu Gomez a Ilicic, passando per Masiello, Cristante e i quasi ex Caldara e Spinazzola (loro sono già di proprietà della Juve). Il mister ha preferito concentrarsi sulla Coppa Italia e la possibilità di alzare uno storico trofeo (mercoledì alle 17.30 c’è il ritorno proprio contro i bianconeri, anche se le chance di passare sono piuttosto ridotte dopo lo 0-1 dell’andata). Ma così facendo, snobbando il campionato, avrebbe anche inficiato un po’ la sua regolarità, regalando i probabili tre punti alla Juventus in lotta con lo scudetto per il Napoli.

Apriti cielo. In tutti i sensi: a Torino è cominciata a venir giù una nevicata epocale, che ha reso impossibile anche solo iniziare la partita. Su internet, invece, si è scatenata la polemica (dei napoletani in particolare, ma non solo) sulla “Scansalanta”. Ironie sui saluti fin troppo amichevoli a bordocampo tra Marotta e Gasperini, allusioni sui trascorsi juventini del tecnico (la sua brillante carriera nasce nelle giovanili bianconere), insinuazioni sui rapporti stretti fra le due società (che hanno fatto tanti affari insieme). Insomma, il solito campionario di complottismo anti-juventino. Solo che stavolta si fondava su un fatto oggettivo.

A dare loro ragione è stato proprio Gasperini: qui non si tratta di una brutta sconfitta, che ad alcuni può sembrare figlia di scarso impegno ma magari dipende solo dalla schiacciante superiorità degli avversari. Qui siamo di fronte ad una squadra di media-alta classifica (perché l’Atalanta ormai lo è a pieno titolo), che in una sfida decisiva per lei e per tutto il campionato rinuncia a priori a giocarsela, schierando deliberatamente tutte le riserve. La stessa Atalanta, per altro, che negli ultimi anni ha portato via punti preziosi al Napoli, e che all’andata era stata capace di fermare pure la Juventus. La scelta di ieri è offensiva nei confronti della Serie A. Pericolosa per la stessa regolarità del campionato (perché se passa il precedente che un club possa presentarsi con la squadra di riserva, allora vale tutto). Soprattutto, è del tutto incomprensibile visto che la finale di Coppa Italia è quasi una chimera e il campionato resta l’univo vero obiettivo stagionale degli orobici.

Senza dare troppa corda ai complottisti (ci ha già pensato Gasperini), Juve-Atalanta sembra solo la conferma che tante squadre in Serie A, per una sorte di timore reverenziale nei confronti dei campionissimi, rinuncino a priori a giocare una partita data per persa in partenza, preferendo risparmiare energie e concentrarsi su match che ritengono più alla portata. Di solito questo si traduce in una prestazione molle o demotivata (vedi Sassuolo), ieri l’Atalanta aveva proprio esagerato. E il turnover in vista dell’impegno di mercoledì non è una scusa sufficiente. Per fortuna un dio dall’alto ha visto e provveduto. Juventus-Atalanta Primavera è stata rinviata a data da destinarsi, probabilmente a metà marzo. E magari fra un mese Gasparini, passata la Coppa Italia e memore delle polemiche, si ricorderà persino di schierare la migliore formazione possibile. Come fa benissimo ogni domenica da due anni a questa parte.

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