Cucina

Tiramisù da guinness Veneto accusa Friuli di aver “barato aggiungendo la panna”. “No, è tra ingredienti in regolamento”

Chi contesta l'utilizzo della panna "non conosce bene la storia del tiramisù: nella sua forma arcaica - spiega Mirko Ricci - Questa è l’ennesima polemica inutile"

Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno ripreso a farsi guerra a colpi di tiramisù. Domenica il Friuli si è aggiudicato il titolo di “Tiramisù più lungo del mondo“, entrando così nel Guinness dei primati. Ma il Veneto non ci sta a vedersi scippare così il record mondiale e accusa i friulani di aver “barato“, aggiungendo la panna alla crema, anziché farla solo con il mascarpone. A denunciarlo è il segretario della Confraternita del Tiramisù di Treviso, Annibale Toffolo: “Ci risulta che ieri a Villesse, in provincia di Gorizia, sia stato assemblato un tiramisù lungo 266,90 metri, che costituirebbe un record mondiale. La Confraternita rileva che il dolce in questione è stato confezionato con ben 400 chilogrammi di panna (in quantità eguale al mascarpone utilizzato) e non può considerarsi tiramisù, dolce che non prevede la panna tra i propri componenti”.

Immediata la replica del Friuli: “Ci siamo attenuti agli ingredienti elencati nel regolamento del Guinness World Record. Tra questi ci sono ‘mascarpone cheese’ e ‘cream’, ovvero panna. Non abbiamo barato“, precisa Mirko Ricci, organizzatore del record. “Per realizzare il dolce – ha spiegato ancora  Mirko Ricci- “sono stati utilizzati 400 chili di mascarpone, 400 chili panna, 48 mila savoiardi, 420 litri di caffè, 200 chili di zucchero, 3 mila uova, 47 litri di marsala”. Il dolce è composto da “4 strati perché il regolamento impone che l’altezza minima sia di 8 cm e la larghezza di 15.

Chi contesta l’utilizzo della panna “non conosce bene la storia del tiramisù: nella sua forma arcaica – spiega Ricci-: la “Coppa Vetturino Tirime Su” prevedeva l’uso della panna tra gli ingredienti”. E conclude: “Non abbiamo scippato nessun record a nessuno, perché è la prima gara di questo tipo che si organizza al mondo. Questa è l’ennesima polemica inutile, che fa male al territorio e al dolce in sé, perché si potrebbe sfruttare tutti insieme il successo del dolce nella maniera più pacifica”.

Con una lunghezza di 266,90 metri il dolce preparato a Villesse (Gorizia) domenica 11 febbraio si è aggiudicato il titolo di “tiramisù più lungo del mondo” ed è entrato ufficialmente nel Guinness dei primati. Un’impresa “titanica” che una squadra di pasticcieri e volontari ha messo a segno proprio nella regione che è stata riconosciuta come la patria del “più conosciuto al mondo”. Oltre 30 pasticcieri hanno lavorato senza sosta dalle 8 del mattino, oltre 420 teglie di tiramisù sono state assemblate assieme e appoggiate una dopo l’altra su una lunga tavolata nel corridoio del centro commerciale Tiare. Tutto attorno il tifo di centinaia di sostenitori. Obiettivo dell’”Official Attempt” – con certificazione ufficiale dei giudici del Guinness World Record – era battere la lunghezza di 200 metri ed entrare così nella storia: un traguardo ampiamente raggiunto.

“Vittoria in casa” dunque per il tiramisù, che la scorsa estate era entrato a far parte della lista dei Prodotti agroalimentari tradizionali del Fvg, “bruciando” di fatto il Veneto, che ne rivendicava la paternità. Due le versioni inserite tra i Pat: quella “carnica”, conosciuta come “Tiramisù” o “Tirimi su”, un trancio al mascarpone che sarebbe stato inventato negli anni ’50 all’albergo ristorante “Roma” di Tolmezzo (Udine) e quella “bisiaca” (area del monfalconese, Gorizia), un semifreddo in coppa noto come “Coppa Vetturino Tirime Su”, servita sempre negli anni ’50 alla trattoria Vetturino di Pieris (Gorizia).