Cinema

Oltre la notte, dal regista de La Sposa turca la storia di una donna che combatte per avere giustizia

È una storia di vendetta al femminile forte e appassionata quella che Fatih Akin ha scritto e diretto puntando tutto sulla scelta di una star internazionale e interprete intensa quale la connazionale Diane Kruger, per la prima volta sul grande schermo recitando nella propria lingua madre. E la sfida ha pagato la scelta, avendo procurato alla performer tedesca il premio come miglior attrice a Cannes e al film il recente Golden Globe come miglior opera in lingua straniera

Quando il destino ti dice male, anzi malissimo. Accade alla giovane moglie e madre Katja che scopre i propri cari uniche vittime dello scoppio di una bomba del negozio dove il coniuge lavorava. Il figlio piccolo e il marito erano la sua vita: a Katja non resta che sopravvivere al lutto e iniziare una ricerca contro tutto e tutti per scoprire i colpevoli e restituire quel minimo di giustizia che comunque non li resusciterà.

È una storia di vendetta al femminile forte e appassionata quella che Fatih Akin ha scritto e diretto in Oltre la notte (Aus dem Nichts in originale, ovvero Fuori dal nulla), puntando tutto sulla scelta di una star internazionale e interprete intensa quale la connazionale Diane Kruger, per la prima volta sul grande schermo recitando nella propria lingua madre. E la sfida ha pagato la scelta, avendo procurato alla performer tedesca il premio come miglior attrice a Cannes e al film – al quale la Kruger offre un prepotente contributo – il recente Golden Globe come miglior opera in lingua straniera.

Un ritorno in grande – e il Fatto Quotidiano.it vi presenta il trailer in esclusiva – dunque per il talentuoso cineasta amburghese di origini turche che dopo i folgoranti lavori giovanili (ricordiamo in particolare La sposa turca – Gegen die Wand vincitore dell’Orso d’oro a Berlino nel 2004) aveva appannato lo sguardo su testi più deboli, fino a firmare il suo peggior lavoro nel 2014 con Il padre. Con le chiare intenzioni di ispirarsi – polemicamente – ad alcuni fatti di cronaca che hanno visto alcuni cittadini tedeschi vittime di attentati di stampo neonazista, il 45enne Akin imbastisce un dramma nutrito di tensione tangibile, quasi un thriller alimentato da una detection dolorosa, “personalissima” ma determinata quale quella di una giovane donna abbandonata a se stessa alla ricerca di giustizia e verità.

Kruger è al suo meglio: mai la bellissima star tedesca aveva offerto una interpretazione così partecipata e totale, certamente meritevole dei riconoscimenti ottenuti. Riconoscimenti, si diceva, che hanno incluso con un po’ a sorpresa il premio di miglior film ai Golden Globes senza tuttavia conseguirne una nomination agli Oscar nella cinquina dei film in lingua straniera: pur consapevoli che la FPA di Hollywood abbia “gusti” spesso divergenti dai membri dell’Academy Award, solitamente sui lungometraggi stranieri si riscontra comunanza di visioni, non a caso si dice il vincitore dei GG diventi il favorito naturale alla vittoria dell’Oscar. Così non accadrà per Oltre la notte totalmente ignorato dalla cinquina, benché il tema scottante e assai “al femminile” quest’anno suoni da leitmotiv: di fatto Tre manifesti a Ebbing, Missouri e il film di Fatih Akin, sono l’uno l’alterego dell’altro, due vendette per due “madri courage” che non vogliono né possono perdere la speranza. Oltre la notte sarà nelle sale italiane a partire da marzo.