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Italo, alla vigilia dello sbarco in Borsa per i treni di Montezemolo arriva l’offerta miliardaria del fondo Usa

Global Infrastructure partner è pronto a sborsare 1,9 miliardi per conquistare il 100% del capitale dell'azienda concorrente delle Ferrovie dello Stato. Il gruppo americano sarebbe disponibile perfino ad accollarsi anche i debiti del gruppo di Montezemolo e soci, banche creditrici incluse, che ammontano a più di 400 milioni

Un colpo grosso come non se ne vedevano da anni. Nuovo Trasporto Viaggiatori ha ricevuto un’offerta di acquisto prima ancora di arrivare in Borsa. Il fondo americano Global Infrastructure partner, riferisce una nota della società dei treni Italo, è pronto a sborsare 1,9 miliardi per conquistare il 100% del capitale dell’azienda concorrente delle Ferrovie dello Stato. Il gruppo americano sarebbe disponibile perfino ad accollarsi anche i debiti del gruppo di Montezemolo e soci, banche creditrici incluse, che ammontano a più di 400 milioni.

Con questa offerta vincolante sul tavolo, i soci di Ntv si troveranno di fronte ad un bivio: proseguire con il collocamento a Piazza Affari piazzando in Borsa il 35-45% del capitale, ma a questo punto a un prezzo che tenga conto dell’interesse degli americani, oppure uscire dal business dei treni vendendo tutte le azioni di Ntv. Fatta salva la possibilità di reinvestire fino al 25% dei proventi di vendita in titoli di Ntv con un’opzione di vendita esercitabile il terzo e il quinto anno dopo la cessione del gruppo. La decisione dovrebbe arrivare a stretto giro visto che gli americani hanno intenzione di chiudere la partita in un paio di giorni. Per questo motivo martedì pomeriggio si riunirà un consiglio di amministrazione per discutere il da farsi.

C’è da scommettere che per Intesa Sanpaolo la situazione non cambi di molto. La banca socia, creditrice e anche advisor del collocamento, ha da tempo intenzione di disfarsi del suo 19,2 per cento. Secondo indiscrezioni sono pronte a scendere da Italo anche le Generali, che posseggono il 14,6% del capitale. Infine, i soci fondatori Luca di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Alberto Bombassei non disdegnano l’idea di monetizzare l’investimento fatto nel 2006 sull’onda della liberalizzazione delle strade ferrate italiane. Da allora ne è passato di tempo e Italo ha avuto non poche difficoltà. Incluso il divorzio dalle ferrovie pubbliche francesi Sncf che due anni fa non hanno voluto mettere mano al portafoglio e hanno infine ceduto la loro quota al fondo di investimento lussemburghese Peninsula. “L’operazione è riuscita sul piano commerciale e industriale, ma l’investimento si è rivelato molto deludente sotto il profilo della redditività”, dichiarò al quotidiano Les Echos la direttrice della divisione Voyageurs della Sncf in occasione della ricapitalizzazione di Ntv.

E, invece, fra un ammortizzatore sociale e l’altro, Ntv è uscita dal guado lo scorso anno ed è riuscita anche persino a staccare 30 milioni di dividendi ai soci. L’azienda ha chiuso il 2017 con 454,9 milioni di ricavi e un risultato netto da 33,8 milioni, finiti sostanzialmente i cedole agli azionisti. Ma l’eredità dei debiti resta pesante con 433 milioni di posizione finanziaria netta negativa. Quanto basta per spiegare la necessità del collocamento in Borsa di un gruppo in sostanziale duopolio con le ferrovie dello Stato. L’operazione è del resto sul tavolo da tempo. Ma ora, grazie all’offerta degli americani della Global Infrastructure partner, per i soci assume tutt’altro valore.