Quanto mi costi!

eCall, la chiamata d’emergenza che salva la vita. Obbligatoria da fine marzo 2018

In primavera scatta l'obbligo, votato tre anni fa dal parlamento Europeo, di dotare autovetture e veicoli commerciali leggeri con un sistema di localizzazione satellitare intelligente. In grado di chiedere aiuto comunicando la posizione del veicolo in caso d'incidente, ma anche le condizioni degli occupanti

Tra le varie novità in rampa di lancio per il 2018 dell’auto, ce n’è una da tenere bene a mente perché contribuirà a salvare parecchie vite. Circa 2.500 all’anno nel vecchio continente, secondo una stima della Commissione Europea. Stiamo parlando del sistema di chiamata d’emergenza eCall, la cui installazione su autovetture e veicoli commerciali leggeri nuovi sarà obbligatoria a partire dal 31 marzo prossimo.

L’obbligatorietà di tale dispositivo era stata infatti votata il 28 aprile del 2015 dal Parlamento Europeo, dunque i costruttori hanno avuto tre anni di tempo per equipaggiare le proprie vetture con localizzatori satellitari che aiuteranno a far giungere eventuali soccorsi in maniera più rapida dopo un incidente.

In caso di scontri o uscite di strada, o anche semplicemente di guasto, il sistema può infatti inviare autonomamente una richiesta di soccorso comunicando la posizione del mezzo. E, se i passeggeri hanno perso conoscenza, chiamare il numero d’emergenza europeo 112. Operazione che naturalmente può essere effettuata anche a mano, premendo un tasto.

La normativa prevede nello specifico che il sistema, tramite geolocalizzazione, indichi non solo la posizione esatta del veicolo, ma anche l’ora, la direzione di viaggio e l’eventuale stato di incoscienza del guidatore, con conseguente incapacità di quest’ultimo di telefonare. In generale, la dimensione dell’intervento da effettuare. E anche il tipo di veicolo, la sua alimentazione, il numero degli occupanti e il corretto funzionamento o meno degli airbag.

Ma attenzione, il sistema non deve essere tracciabile prima dell’incidente e i dati raccolti dai centri di emergenza o dai loro partner non devono essere trasferiti a terzi senza consenso esplicito della persona interessata. Oggi le informazioni sono preziose e sensibili.