Fatti a motore

Holo, quando il triangolo d’emergenza diventa un ologramma

C'è un dispositivo in grado di proiettare il segnale di auto in panne fino a una distanza di 50 metri. Permette di evitare pericolose camminate notturne per andare a posizionare il tradizionale triangolo. L'inventore è un italiano

E’ notte, magari piove, e la vostra auto è in panne dunque accostate al bordo della strada. A questo punto è necessario posizionare il triangolo d’emergenza, anche se la carreggiata è stretta e la camminata per farlo diventa pericolosa. Una situazione che purtroppo si verifica, mettendo spesso a rischio la sicurezza.

Per ovviare a questo, un ricercatore italiano di nome Fabio Lettieri ha pensato di sostituire il tradizionale triangolo con un ologramma. Avete capito bene, un ologramma. Che si ottiene tramite un dispositivo in grado di proiettare di notte il segnale di pericolo largo un metro a una distanza che varia tra i 30 ed i 50 metri.

“Oggi con il cellulare è possibile accendere i termosifoni di una casa in montagna a 300 chilometri di distanza, eppure per posizionare un triangolo stradale di notte bisogna rischiare la vita”, spiega lo stesso Lettieri presentando la sua invenzione. Utilizzando invece Holo (questo il suo nome), non c’è bisogno di camminare pericolosamente perché basta piazzarlo sul tetto della macchina (ma va bene anche per chi ha la moto) visto che è alto poco più di 5 cm e pesa solo 150 grammi.

Una roba tascabile, insomma, ma comunque in grado di attirare l’attenzione degli altri automobilisti di notte grazie a una luce intermittente. Funziona anche quando piove visto che ha un involucro impermebile, e la sua batteria dura 5 ore.

Lettieri ha svelato la sua invenzione sulla piattaforma di crowdfounding “Ulule”, per poter finanziare i test produttivi. E ad oggi un prototipo di Holo, brevettato, è stato presentato al Ministero dei Trasporti. Chissà che il triangolo-ologramma prima o poi non venga omologato.