Scuola

‘Bocciate nostra figlia’, dicono i genitori. Ma il Tar la promuove

Genitori iperprotettivi? Incapaci di accettare che i propri figli abbiano risultati modesti a scuola? Soprattutto convinti che la circostanza sia da addebitare agli insegnanti? Incapaci di accettare inadempienze e fragilità, che solo loro non sanno vedere? Accade spesso, non sempre.

“Bocciate nostra figlia, in modo che possa ripetere la prima elementare”. I genitori di Martina, il nome è naturalmente di fantasia, una bambina di sette anni che ha frequentato la prima elementare in un istituto di Civitanova Marche, nel maceratese, sono decisi. Per loro, Martina, non “è pronta” per la seconda. Preferirebbero che si fermasse ora, piuttosto che più in là, forse. Niente da fare. La scuola non li ascolta. Martina è promossa in seconda. Figurarsi se questa decisione potrà alla fine davvero scontentare i genitori, avranno pensato il corpo insegnante e il preside dell’istituto scolastico frequentato dalla bambina. Invece non è così. I genitori sono sempre più convinti, soprattutto dopo aver consultato un centro di psicologia e psicoterapia dell’anconetano. Alla fine decidono di ricorrere al Tar, chiamato per una volta a pronunciarsi su una promozione ingiusta piuttosto che su una bocciatura troppo severa. Dopo mesi di attesa la sentenza, finalmente. Purtroppo, per i genitori di Martina. Ricorso respinto. La bambina dovrà frequentare la seconda, come deciso dalle maestre.

Le difficoltà incontrate da Martina sono state ritenute insufficienti. Insufficienti a consentirle di ripetere l’anno e quindi affrontarle con maggiore consapevolezza. Le insegnanti, riporta la sentenza del Tar Marche, hanno ritenuto che la bocciatura “non avrebbe garantito il recupero sperato in relazione alle difficoltà dell’allieva, mentre l’allontanamento dal contesto scolastico nel quale, seppur a fatica, la stessa si era inserita, avrebbe rischiato di farle perdere anche le competenze sino a quel momento acquisite”. D’altra parte secondo la scuola Martina “ha parzialmente raggiunto gli obiettivi programmati dal Piano didattico personalizzato e ha costruito legami con alcuni compagni e con le insegnanti”.

Così ha avuto epilogo anche questa storia. Protagonista, il Tar Marche che ha deciso da che parte sarebbe il torto, da quale parte la ragione. Da una parte i genitori, dall’altra la scuola. Al centro, certo suo malgrado, una bambina. La speranza che sia sta presa la decisione migliore per lei è sicuramente di entrambi i contendenti, genitori e insegnanti. La prova, inoppugnabile, sarà in questo anno e probabilmente nei successivi. Martina tocca nuovamente a te. Prova a stupire tutti.