Calcio

Milan in crisi, Montella sul banco degli imputati: dieci accuse all’allenatore di questo povero Diavolo

Modulo, scelta dei giocatori, dinamiche societarie, nervosismo più o meno evidente: l'inizio di stagione dei rossoneri non è quello che i tifosi si aspettavano dopo la faraonica campagna acquisti estiva. Il tecnico ha le sue colpe: eccole

Ho stima di Montella. Lo ritengo un bravo allenatore. Proprio per questo, trovo che quanto (non) visto contro Lazio e Sampdoria sia stato troppo orrendo per essere vero. E che lui, pure innamorato del “bel giuoco”, abbia non poche colpe. Alla vigilia del campionato scrivevo che i grandi investimenti in casa Milan avevano fatto felici tutti a Milanello tranne Montella, costretto a vincere (cioè quarto posto) e convincere. Eccoci.

1. Contro la Samp, Montella ha sbagliato tutto. Ma proprio tutto. Forse non ci sarebbe riuscito neanche a farlo apposta.

2. Zapata preferito a Musacchio è un’oscenità. Di Zapata si dice sempre: “E’ bravo, ma fa una cazzata a partita”. Quindi non è bravo, perché (facendo il difensore) regala agli avversari un gol a partita. Sarebbe come dire, di un cecchino: “È bravo, ma una volta al giorno spara a un civile”. Zapata ha colpe enormi a Marassi, perché – oltretutto – per quanto il Milan stesse facendo schifo, il gol della Samp è arrivato nel momento esatto in cui la partita stava girando. L’Inter di Spalletti, contro la Samp di domenica, avrebbe vinto col solito golletto all’85esimo. Invece Zapata ha regalato il gol al cugino, e a quel punto addio. Zapata (quello milanista) andava venduto. È assurdo che, fino alla fine, Montella abbia messo sul mercato Paletta e non Zapata.

3. Su Kessie vedo, da sempre, troppi entusiasmi. È un ottimo podista con doti fisiche immense, ma è calcio e non atletica. Quando deve passare e tirare, preme quasi sempre a caso (e a cazzo) tutti i pulsanti della Playstation. Per ora è “solo” un buon giocatore che passa dall’8 al 4 con velocità preoccupante. Non ho forse mai visto un centrocampista sbagliare t-u-t-t-o come lui a Marassi. Chiaramente non è passato da “nuovo Ryjkaard” (mah) a ciofeca, ma ogni tanto va fatto riposare anche lui. E l’impostazione deve farla Biglia: Kessie che imposta è come Salvini che scrive un libro su Malcom X. Aggiungo che aver fatto scaldare Locatelli per più di un’ora senza metterlo mai, ostinandosi a tenere (quel) Kessie fino alla fine, è stato sciagurato e inconcepibile.

4. La difesa a 3, che a Montella non è mai piaciuta granché e che è un palese regalo a Bonucci, può anche avere senso. Ne ha molto meno ostinarsi sul 3-5-2 quando il quinto naturale a destra, Conti, non ci sarà per sei mesi (infortunio pesantissimo: per lui, per la squadra). Perché ostinarsi col quinto centrocampista? Per far posto ad Abate? Non scherziamo, via. Abate sbaglia sempre partita. Anche alla Playstation. Al limite si può provare Borini, che infatti era stato testato in settimana, ma è comunque un ripiego. Calabria (che si rompe sempre) è bravino, ma non è Conti. Perché non passare al 3-4-3 o al limite al 3-4-2-1? Bah.

5. Il centrocampo a cinque imbarazza Biglia, ma più che altro Bonaventura, che con quel modulo implode tristemente. In generale, a parte “RenegadeRodriguez, giocano male tutti. Ostinarsi in tal senso è masochismo puro.

6. La società ha rinnovato il contratto a Suso fino al 2022. Segno inequivocabile, e giustissimo, che la società ci punta molto. Montella, che un anno fa lo ha valorizzato (dopo Gasperini), lo ha però snaturato dopo le prime due ottime partite in campionato. Nel 3-5-2 Suso muore. O lo si fa tornare esterno destro nel 3-4-3, o lo si mette trequartista nel 3-4-2-1 (magari accanto a Calhanouglu, oppure a Jack). E’ stato stupido pure toglierlo sull’1-0, perché era l’unico a poter inventare qualcosa. Far male a Suso per compiacere Bonucci mi ricorda la storia di quel tale che si tagliava le palle per far dispetto alla moglie. Sveglia, Vincenzino.

7. Bonucci sta giocando malino, quando non male, da inizio stagione. Le avvisaglie si erano viste già col Cagliari. Il passaggio alla difesa a 3 non pare aiutarlo. Questo è un problema tecnico ma anche interno allo spogliatoio, perché se strapaghi uno così e gli dai pure la fascia di capitano, poi ti aspetti come minimo che sia Baresi. E invece.

8. L’allontanamento del preparatore atletico, ritenuto fino a ieri insostituibile dallo stesso Montella, non è un bel segnale. Tradisce un nervosismo infinito.

9. Le parole durissime di Fassone, dopo la figuraccia di Marassi, dicono che la nuova società ha più ereditato che scelto Montella. E questo, ora, è dirimente. Pesa molto la troppa panchina dei costosi Silva e Calhanoglu, ma temo ci sia di più. Montella voleva a tutti i costi Bonucci, e la società magari no; Montella ha voluto a tutti i costi Kalinic, e la società probabilmente avrebbe preferito Aubameyang. Per tutti questi motivi, se Montella fallisce con Roma e Inter, rischia tantissimo.

10. L’esonero è quasi sempre un errore. Dipende tutto da chi arriva. Leggo di De Zerbi (bravo) e Paulo Sousa (non l’ho ancora capito): gente che ha bisogno di molto tempo, soprattutto il primo. Leggo poi di Mazzarri. E qui – fidatevi – è meglio che stia zitto. Sia come sia, con Juve e Napoli fuori categoria, Roma in rampa di lancio, Inter che non subisce reti e Lazio mai abbastanza lodata, immaginare il Milan (questo Milan) terzo o quarto pare lievemente ardito.