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Bruxelles, l’Isis rivendica l’attacco fallito: “Era un soldato dello Stato islamico”

Venerdì sera nella capitale belga un cittadino belga di origine somala di trent'anni, armato di coltello, ha aggredito due militari che poi lo hanno ucciso. L'agenzia Amaq ha fatto sapere che era un affiliato dell'organizzazione terroristica

L’Isis ha rivendicato l’attacco di venerdì sera a Bruxelles, dove un uomo armato di coltello ha aggredito due militari che poi lo hanno ucciso. “L’esecutore del pugnalamento è un soldato dello Stato islamico“, ha detto Amaq, l’agenzia di Daesh. L’uomo, un cittadino belga di origine somala di trent’anni, è morto in ospedale poche ore dopo l’aggressione, avvenuta intorno alle 20.25 in Boulvard Emile-Jacqmain nella capitale.

Già la stessa procura di Bruxelles aveva confermato che si trattava di un attacco terroristico. Secondo il sito d’informazioni Rtbf, il 30enne somalo aveva gridato “Allahu Akhbar” prima dell’aggressione. Le autorità comunque ritengono si sia trattato di un “attacco isolato”. L’aggressore era conosciuto dalla polizia per aver commesso qualche atto di vandalismo ma non per essere coinvolto o vicino ad ambienti del terrorismo, dell’estremismo o del radicalismo islamico.

I militari lo hanno colpito e ucciso con due colpi di arma da fuoco. L’uomo era anche in possesso di una pistola finta e di due copie del Corano. L’aggressore era arrivato in Belgio nel 2004. Nel 2015 aveva ottenuto la nazionalità belga. Lo scorso febbraio era stato coinvolto in una rissa.