Cultura

Margot Galante Garrone, morta la voce dei Cantacronache. Blogger del Fatto, di sé ha scritto: “Troppo brava per avere successo”

Formatasi sulla canzone francese di Brassens e Vian, nel 1957 diede vita con Sergio Liberovici e Michele L. Straniero un progetto di canzone popolare impegnata che voleva riprodurre in Italia il modello degli chansonnier francesi o del sodalizio tra Bertolt Brecht e Kurt Weill

È morta a 76 anni la cantautrice e regista teatrale Margherita “Margot” Galante Garrone. Figlia del magistrato e politico Carlo e nipote dello storico Alessandro, “Margot” è stata la voce femminile dei Cantacronache, un collettivo musicale che ha rappresentato il primo esperimento di cantautorato impegnato in Italia, ancora prima della scuola genovese che segnerà la storia di questo genere nel nostro Paese. Formatasi sulla canzone francese di Brassens e Vian, la Galante Garrone nel 1957 ha formato con Sergio Liberovici e Michele L. Straniero i “Cantacronache”, un progetto di canzone popolare impegnata che voleva riprodurre in Italia il modello degli chansonnier francesi o del sodalizio tra Bertolt Brecht e Kurt Weill.

Parlando dei Cantacronache, Umberto Eco ha detto: “Se non ci fossero stati, la storia della canzone italiana sarebbe stata diversa. Poi, Michele Straniero non è stato famoso come De André o Guccini, ma dietro questa rivoluzione c’è stata l’opera di Michele: questo vorrei ricordare”. Amica dello stesso Eco e di altri grandi intellettuali come Italo Calvino, Franco Fortini e Gianni Rodari, la Galante Garrone ha prodotto con i Cantacronache due dischi: i “Canti della Resistenza spagnola” nel 1961 e i “Canti della Resistenza europea” l’anno successivo.

Dopo la fine dell’esperienza di gruppo nel 1963, Margot ha registrato cinque album da solita tra il ’63 e ’78, incidendo anche “Le déserteur” di Boris Vian. Successivamente si dedicherà alla regia teatrale, fondando nel 1987 il “Gran Teatro La Fede delle Femmine”. Nel 2011, poi, il ritorno alla musica con il cd “Margot”, seguito nel 2012 da “Il vespero vermiglio”. È stata sposata con Sergio Liberovici (scomparso nel 1991), mentre il figlio Andrea è cantautore e regista.

Negli ultimi anni ha curato un blog sul sito del Fatto Quotidiano e nella lunga biografia in versi che la introduce, aveva scritto: “E ad una lapide lei pensa spesso: / “Fu troppo brava per aver successo”… /La biografia è comunque un sigillo:/ O meglio ancora: un bel coccodrillo.