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  1. Call of Duty World League Championship 2017: gli OpTic Gaming vincono il mondiale e 600mila dollari
  2. Un mondiale targato OpTic Gaming - Call of Duty World League Championship 2017
  3. Dagli anelli agli stadi: imitare è la parola chiave - Call of Duty World League Championship 2017
  4. Squadra che vince si cambia - Call of Duty World League Championship 2017
  5. La strategie vincente: il multilinguismo - Call of Duty World League Championship 2017
  6. I commentatori del futuro - Call of Duty World League Championship 2017
  7. Call of Duty in Italia - Call of Duty World League Championship 2017
Tecnologia

Squadra che vince si cambia - Call of Duty World League Championship 2017 - 4/7

Il titolo firmato Activision vanta milioni di giocatori in tutto il mondo affermandosi negli anni come uno dei preferiti per PlayStation, sia per la campagna in singolo che per le partite online in multiplayer. Dal 9 al 13 agosto si è disputato il mondiale di categoria all’Amway Center di Orlando, Florida

A differenza di altri titoli eSport, la particolarità di Call of Duty è proprio quella di cambiare videogioco ogni anno. La sostanza, ovviamente, non cambia: si tratta pur sempre di partite quattro contro quattro, in prima persona con armi alla mano. Le differenze stanno nel come tali armi funzionano, i tempi di reazione e ricarica, su quali strumenti e accessori i giocatori possono utilizzare per muoversi e sugli scenari, le mappe per intenderci, presentati. A livello competitivo si gioca su tre modalità diverse fino a un massimo di cinque game. Si inizia con Hard Point: le squadre devono conquistare e mantenere il controllo su determinate zone di mappa che si attivano a rotazione, conquistando punti per ogni secondo fino a raggiungere il punteggio di 250. Si prosegue su Search&Destroy, o Cerca e Distruggi in italiano: una squadra ha il compito di piazzare una bomba in uno dei due siti predisposti mentre l’altra dovrà disinnescarla o eliminare tutti gli avversari; il primo a vincere sei round conquista la mappa. La terza modalità è probabilmente la più divertente e spettacolare: su UpLink le squadre si sfidano a una sorta di partita a basket, in cui entrambe hanno l’obiettivo di recuperare un droide-sfera con cui segnare punti da 1 (a distanza) o da 2 (schiacciando). Cercando,  ovviamente, di evitare i colpi degli avversari.

Se l’attuale titolo, ormai alla fine della sua esistenza, è ambientato in un tempo futuristico, ha ovviamente scenari diversi da quelli del prossimo World War II, ambientato nella seconda guerra mondiale. “L’oggetto principale di discussione di Infinite Warfare è stato il salto”, racconta ancora Leonardo: “In questo capitolo è possibile compiere più salti successivi permettendo ai giocatori di ottenere una maggiore visione di mappa che si traduce in un inevitabile vantaggio negli scontri a fuoco con giocatori che in quel momento si trovano con i piedi per terra”.

Un aspetto decisamente criticato sia dalla scena competitiva che dai giocatori amatoriali. Nonostante le critiche massive di cui Infinite Warfare è stato oggetto, l’utenza non è affatto diminuita. “È la forza del brand Call of Duty”, spiega Jay Puryear: “Il nostro obiettivo primario è soddisfare le esigenze della community, ascoltandone le richieste e cercando di venire loro incontro. I nostri giocatori sanno quanto sia importante per noi l’impegno nei loro confronti e ci ripagano sempre con grande fiducia. Questo rapporto di aiuto e supporto reciproco tra produttore e consumatore è il segreto della lonvegità di Call of Duty nella comunità di videogiocatori”.