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Migranti, l’Austria manda 70 militari per aumentare i controlli al Brennero

Il comandante militare territoriale, Herbet Bauer, ha annunciato l'invio delle forze armate per coadiuvare la polizia nei controlli sull'immigrazione. La giustificazione è un aumento di migranti trovati a bordo dei treni merci, ma sullo sfondo c'è il dibattito in vista delle elezioni. La decisione è considerata dal Viminale "sorprendente e ingiustificata"

Il loro scopo sarà solo quello di coadiuvare la polizia nei controlli sull’immigrazione. Intanto però, l’Austria invia 70 militari al confine del Brennero, come ha annunciato in una conferenza stampa a Innsbruck il comandante militare territoriale, Herbet Bauer. Dopo le minacce verbali di inizio luglio, quando il ministro della Difesa Hans Peter Doskozil parlava di inviare “soldati e corazzati per difendere la frontiera”, ora i vicini austriaci hanno cominciato a mettere in atto i primi provvedimenti. Anche se, si premura di sottolineare il capo della polizia del Tirolo, Helmut Tomac, “al Brennero non saranno messi in azione i panzer“. La decisione è considerata dal Viminale “sorprendente e ingiustificata“.

Fatto sta che la campagna elettoralein Austria si voterà per il parlamento il 15 ottobre – comincia a entrare nel vivo e il tema dei migranti è al centro del dibattito. Il ministro degli Esteri Sebastian Kurz, nuovo e rampante leader dei popolari (ÖVP) che si presenterà alle urne con la lista Sebastian Kurz – Neue Volkspartei, ha ribadito ancora una volta la settimana scorsa qual è la sua linea: “La migrazione deve essere massicciamente ridotta”. Il suo principale rivale, il progressista e attuale cancelliere Christian Kern dei socialdemocratici (SPÖ), qualche giorno prima non aveva utilizzato parole molto diverse in un discorso di fronte ai funzionari di partito: “Dobbiamo ridurre a zero l’immigrazione illegale”.

Ecco quindi l’arrivo dei militari al Brennero, che ufficialmente serve ad accrescere l’intensità e la qualità dei controlli, come spiegano i presenti alla conferenza stampa di Innsbruck. La giustificazione non politica è l’aver registrato un notevole aumento di migranti trovati a bordo dei treni merci. “Attualmente – ha detto il capo della polizia Tomac – i profughi bloccati nella regione austriaca del Tirolo vanno dai 700 ai mille al mese”. La situazione, fanno invece notare fonti del Viminale, è assolutamente tranquilla. Anzi, nei primi sette mesi del 2017, alla frontiera italo-austriaca sono stati fermati 1200 cittadini stranieri che tentavano di entrare in Italia. Iniziative unilaterali come quelle di queste ore, fa sapere il Viminale, “rischiano di pregiudicare il positivo lavoro di cooperazione che quotidianamente viene svolto e che sinora ha prodotto eccellenti risultati“.

Dello stesso avviso anche il governatore dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, che ha commentato: “Prendo atto di quanto è stato deciso, benché non vi sia in realtà alcuna necessità dell’intervento di militari per svolgere i controlli”. Il presidente della Provincia di Bolzano ha anzi sottolineato la buona collaborazione in atto tra le autorità austriache e quelle italiane. Al contrario, il suo collega del Tirolo Günther Platter ha mostrato di apprezzare le nuove misure.