Cronaca

Mauro Corona: “Teppisti volevano entrare in casa, mia figlia era terrorizzata. Se li avessi raggiunti, li avrei macellati”

Racconto infervorato dello scrittore Mauro Corona, che spiega con dovizia di dettagli quello che gli è accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsa nel suo appartamento-studio a Erto. Ospite in collegamento a In Onda Estate (La7), Corona esordisce: “Era un branco di giovinastri ubriachi, e forse eccitati da altre sostanze, sui 20 anni. Non mi hanno aggredito perché non avevano le palle, tanto che quando li ho rincorsi, non hanno avuto i coglioni di affrontarmi. Quella notte ero nel mio studio, non stavo dormendo e li ho sentiti arrivare, perché qui ogni anno arrivano questi ragazzi senza arte, né parte, sono strafottenti, provocatori, arroganti, ti sfidano a occhi aperti e disturbano la gente. E’ gentucola buona a nulla, ma capace di tutto. Avevano fatto un torneo di calcio” – continua – “e, siccome in casa non ho spazio e ho alcune sculture fuori dal mio appartamento, questi bulletti senza palle sono arrivati e li ho sentiti mentre stavano muovendo una scultura di bronzo. Poi un grande frastuono di vetri: hanno sollevato la scultura e l’hanno lanciata contro la vetrata, fracassando anche la porta. Mia figlia, che era al piano di sopra, era terrorizzata”. Lo scrittore si rivolge, poi, ai politici, toccando il tema della legittima difesa: “In quel momento mi sono sentito violentato e oltraggiato a casa mia e, mentre sghignazzavano queste merde, sono partito con l’accetta. Fortuna che mi faceva male un piede ed ero scalzo, perché, se li avessi raggiunti, li avrei macellati. Oggi, col senno di poi, so che ho agito di impulso, ma le tragedie non nascono dalla logica del ragionamento. In quel momento mica potevo mettermi al pc e controllare che ora fosse per vedere se potevo difendermi, perché adesso hanno fatto la legge sulla legittima difesa per cui ti puoi difendere adesso dopo la mezzanotte con la luna piena”. E ribadisce: “Ho agito d’impulso perché mi sono sentito brutalizzato. A casa mia non entri, altrimenti ti faccio fuori. Io sono sempre stato, e lo sarò ancora, uomo di sinistra, ma in questo caso ragiono da uomo di destra, perché se vieni a casa mia ad affrontarmi, ti sparo. E mi assumo tutte le responsabilità. Non chiedo sconti per eccesso di legittima difesa, volete darmi 30 anni di galera? Ne faccio 31”