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Crescita, ecco gli indicatori di benessere per andare oltre il pil: nella lista indice di abusivismo edilizio e “eccesso di peso”

Dalla legge di Bilancio 2019 saranno vincolanti per la definizione delle cifre di finanza pubblica. Un decreto del Tesoro, appena trasmesso alle Camere per il parere, li individua nel dettaglio. Ci sono la speranza di vita, la povertà, la disuguaglianza, l'indice di criminalità predatoria, la differenza tra il tasso di occupazione delle donne con figli piccoli e quelle che non ne hanno e l'efficienza della giustizia civile

Alcuni indicatori compaiono già adesso nel Documento di economia e finanza, ma dalla legge di Bilancio 2019 saranno vincolanti come il pil per la definizione delle cifre di finanza pubblica. E ora un decreto ministeriale appena trasmesso alle Camere per il parere li individua nel dettaglio: si va dagli indici di povertà e diseguaglianza a quello dell’eccesso di peso, segnale di allarme per lo sviluppo di gravi patologie. Tutti insieme compongono l’indice di Benessere equo e solidale (Bes), lanciato da Enrico Giovannini quando era presidente Istat e entrato nella riforma della legge di Bilancio per volontà del presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, attuale presidente della Commissione Bilancio.

Il ministero dell’Economia ha inviato il decreto ministeriale che definisce il Bes e all’articolo 1 vengono indicati 12 parametri: reddito medio disponibile aggiustato pro capite; indice di diseguaglianza del reddito disponibile; indice di povertà assoluta; speranza di vita in buona salute alla nascita; eccesso di peso; uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione; tasso di mancata partecipazione al lavoro; rapporto tra tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli; indice di criminalità predatoria: indice di efficienza della giustizia civile; emissioni di Co2 e altri gas clima alteranti; indice di abusivismo edilizio; eccesso di peso.

Nella relazione che accompagna il decreto si spiega che l’indicatore di obesità “fa riferimento alla classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dell’Indice di massa corporea (IMC: rapporto tra il peso in Kg e il quadrato dell’altezza, in metri), che consente di identificare le persone in sovrappeso (Imc tra i 25 e i 30) o obese (IMC sopra 30). L’eccesso di peso – spiega – rappresenta un importante fattore di rischio per la salute. Ad esso risultano associate malattie cerebro e cardiovascolari e dell’apparato muscolo-scheletrico, diabete, ipertensione, cancro, malattie del fegato e colecisti“.