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Saipem, gli esuberi salgono da 800 a 1.150. L’ad Cao: “Continueranno ad aumentare causa calo commesse”

La società di servizi per il comparto petrolifero controllata dall’Eni ha chiuso il primo semestre con 110 milioni di rosso. Il numero uno ha detto che i tagli saranno concentrati in Francia e Italia, dove saranno gestiti con prepensionamenti volontari

Saipem, società di servizi per il comparto petrolifero controllata dall’Eni, ha annunciato un aumento dei tagli al personale previsti a causa della riduzione delle commesse: saranno 1.500 e non 800 come da precedente piano. E si concentreranno soprattutto in Italia e Francia. E la cifra potrebbe continuare a salire. Lo ha detto il numero uno Stefano Cao in una conference call con la stampa sui risultati del primo semestre. Che si è chiuso con un rosso di 110 milioni a causa di “svalutazioni di alcuni asset, anche derivanti da test di impairment, oneri da riorganizzazione, nonché oneri dalla definizione a maggio 2017 di controversie tributarie, che ammontano nel primo semestre a 202 milioni di euro”.

A metà del 2015 avevamo lanciato il programma ‘Fit for the future’ che prevedeva risparmi per 1,7 miliardi euro nel corso dei tre anni e naturalmente tenevano conto della riduzione delle commesse“, ha spiegato il manager. “In parallelo prevedeva una serie di chiusure di uffici, di vendite e di razionalizzazione di basi operative e cantieri di costruzioni. Poi abbiamo lanciato un secondo programma che prevedeva un target di riduzione di 800 persone; oggi le 800 persone a valle dell’avvio della divisionalizzazione in cinque unità diventano 1.150 e continueranno a crescere sulla base di ulteriori azioni portate avanti dai division manager”.

Cao ha quindi spiegato che i “tagli sono concentrati in Italia e Francia. In Italia ci avvaliamo dell’articolo 4 della legge Fornero“, quello sul prepensionamento volontario, “e sono tutti rilasci coordinati e soggetti a volontà delle persone, in Francia abbiamo avviato un plan sociale che prevede la riduzione di circa 250 persone. Il totale è previsto crescere a 1.150 con aggiunta di altri interventi in Europa”.