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Mediaset Premium, Adriano Galliani è il nuovo presidente. Berlusconi jr: “Ci darà una mano con l’asta dei diritti tv Serie A”

Lo storico amministratore delegato rossonero diventa il numero uno della pay-tv berlusconiana che nei prossimi mesi dovrà vedersela con Sky per conquistare i diritti di trasmissione del calcio italiano. Un meccanismo che Galliani conosce molto bene

Adriano Galliani torna a respirare aria di casa, quella della famiglia Berlusconi. Dopo una vita accanto all’ex cavaliere nella gestione del Milan, adesso lo storico amministratore delegato rossonero sbarca a Premium, dove i fili sono mossi da Pier Silvio.

I motivi? Presto spiegati, con timbro dello stesso ad di Mediaset: “Un rafforzamento importante in vista delle prossime scadenze legate ai diritti tv della Serie A”. Galliani rivestirà il ruolo di presidente della pay-tv del Biscione che il prossimo autunno – dopo aver fatto saltare la prima asta – darà battaglia a Sky per trasmettere il meglio del pallone italiano nel triennio 2018-2021.

E l’esperienza del deus ex machina del Milan berlusconiano è fuori discussione. Perché per anni, proprio in qualità di amministratore delegato rossonero, ha partecipato – venendo spesso ‘ascoltato’ dai presidenti – alle assemblee della Lega Calcio che hanno deciso la spartizione del calcio in tv. Una conoscenza dei meccanismi determinante per il futuro di Premium, dopo l’assegnazione della Champions a Sky.

La pay-tv del Biscione, infatti, non può permettersi di perdere anche la Serie A, vitale per garantire un minimo di appeal nei confronti degli attuali 2 milioni (scarsi) di abbonati. O, comunque, per avere una piattaforma ‘ricca’ da proporre ad eventuali acquirenti. Premium – da metà giugno controllata al 100% da Mediaset che ha riacquistato l’11 per cento in mano a Telefonica – sta cercando un ruolo nella galassia del gruppo, dopo la mancata vendita a Vivendi dello scorso anno che ha influito pesantemente sul rosso record.

Le voci riguardanti l’arrivo di Galliani, ventilate negli scorsi mesi, trovano quindi conferma e Cologno festeggia il suo ingresso certa di essersi assicurata “autorevolezza di standard assoluto” nel mondo dello sport e dei diritti tv.  Che nei prossimi dodici mesi dovrebbe essere dominato ancora dal Biscione, teoricamente ancora esclusivista della Champions fino a giugno 2018, anche se lo stesso Pier Silvio Berlusconi non ha escluso la condivisione delle partite con Sky. Magari in cambio dell’Europa League in chiaro.