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G20 Amburgo, cosa ci dicono le strette di mano di Trump, Putin e gli altri

Durante i G20 c’è sempre una certa attenzione sulle strette di mano, le quali vengono usate spesso come messaggio diplomatico. A volte si evitano, a volte si chiedono, di solito si danno, formalmente.

La stretta di mano comunica molto, in modo non verbale. Nel caso dei leader rivela il rapporto che hanno l’un l’altro e ciò che vogliono far apparire al di fuori. In molti casi un gesto veloce durante la stretta di mano ci dice se un leader si sente sottomesso o se vuole dominare l’altro.

Vediamo tre strette di mano degne di nota del G20 di Amburgo. Fra queste non ce n’è nessuna del nostro premier Gentiloni. A fine giornata non ci sono suoi video dell’incontro con la padrona di casa Angela Merkel all’arrivo, a dimostrazione del poco carisma e delle scarse qualità comunicative di chi ci rappresenta oggi nel mondo.

I riflettori erano puntati su Donald Trump e sulla prima, storica, stretta di mano con Vladimir Putin.

La vera prima stretta di mano è quella in questo video di 4 secondi. 4 secondi che aspettiamo da mesi e che all’analisi risultano molto divertenti.

Vediamo che dopo la stretta di mano, Trump dà con la sinistra dei colpetti al gomito di Putin. Vuole mostrare leadership nei suoi confronti.

Una stretta di mano fra pari finisce con la semplice stretta di mano. Ma quando uno dei due effettua altri toccamenti sul braccio, allora vuole dimostrare di essere il dominante tra i due.

Questo Trump lo sa bene, perché è un abile comunicatore e dà molto peso al significato delle strette di mano. Ricordiamo quando, durante il suo primo incontro con la Merkel, si rifiutò di stringergliela.

Ma Putin non è uno che si fa sottomettere facilmente, e come vediamo dal video subito punta un dito verso il presidente americano. L’indice puntato, seppur in tono scherzoso, significa un rimprovero. Un ammonimento a non prendersi troppa confidenza. Trump non ci sta e rilancia con dei colpetti sulla schiena del russo.

Attenzione, la stretta di mano non va analizzata osservando solo le braccia dei soggetti. Questo è un errore comune da principianti. Per fare un’analisi corretta dobbiamo vedere tutto il corpo.

Le espressioni del viso dei due leader sono sorridenti e sincere. Coi vari toccamenti e gesti volevano esprimere leadership, certo, ma non volevano mettere in cattiva luce o sottomettere l’altro. È avvenuto tutto in un clima disteso. Ostentando una confidenza che in realtà non possono avere, dato che si conoscono poco, hanno voluto dare un messaggio chiaro al mondo: Stati Uniti e Russia vogliono andare d’accordo.

Lo scrivevo sulla mia pagina Facebook verso le 14 subito dopo la stretta di mano e infatti, dopo alcune ore, i due presidenti hanno trovato un importante accordo per il cessate il fuoco nel sudovest della Siria.

I due leader vogliono andare d’accordo, ma nessuno dei due accetterà mai di apparire come sottomesso all’altro.

La seconda stretta di mano che ha catalizzato l’attenzione del mondo è sempre di Trump, ma con la Merkel.

Stavolta Trump ha preferito evitare imbarazzi e ha dichiarato subito, sempre non verbalmente (cioè con un gesto al posto delle parole), la sua intenzione di stringere la mano alla Cancelliera tedesca.

Lo vediamo dal fatto che Trump porge e mostra la mano aperta molto prima di arrivare al punto di contatto con la Merkel. Trump fa diversi passi con la mano protesa verso la leader tedesca.

Questa formalità della stretta di mano con una nemica però imbarazza Trump. Il suo gesto è stato dovuto, ma non sentito. Così per scaricare la tensione e dimostrare che non è cambiato, rompe gli schemi dandole dei colpetti sul braccio destro mentre se ne va.

Il timore di snaturarsi agli occhi del mondo con quella stretta di mano lo porta a compiere un altro gesto poco elegante e tipicamente in stile Trump: poco prima di lasciare il centro della scena il presidente provocatore agita il pugno chiuso in un gesto d’esultanza verso i fotografi. Come se volesse incitare il tifo per lui. Un ovvio scarico di tensione in un momento di imbarazzo.

La terza stretta di mano di cui si sta parlando in tutto il mondo è quella mancata tra la first lady polacca e Donald Trump. Agata Kornhauser-Duda, moglie del presidente polacco Andrzej Duda, ignora l’americano che le porge la mano, per dare precedenza alla stretta con la first lady Melania Trump. Un gesto di cortesia per la donna, che si rivela una mancanza di rispetto per il presidente statunitense che rimane di sasso per qualche secondo.

Solo una gaffe, niente di serio dal punto di vista diplomatico.