Capitoli

  1. Mafie, ora l’Italia importa quelle straniere: la droga degli albanesi, il riciclaggio di cinesi e russi, la tratta dei nigeriani
  2. Gli albanesi: la quarta mafia d'Europa
  3. I russi: rubli sporchi dei ladri nella legge
  4. I cinesi: riciclaggio e capitali fantasma
  5. I nigeriani: tratta e riti Vodoo per Cosa nera
  6. I sudamericani: le mini gang studiano da narcos
Mafie

I russi: rubli sporchi dei ladri nella legge - 3/6

Ad imperversare in tutto il Paese non ci sono solo gli affari della ndrangheta, della camorra, di Cosa nostra. Al contrario, invece, nel 2017 l'Italia si è trasformata in un'importatrice di associazioni criminali straniere: non solo Mafie Export ma per la prima volta anche Mafie Import. A raccontarlo è l'ultima relazione della Direzione nazionale Antimafia, che passa in rassegna i numeri: in Italia ogni quattro indagati per 416 bis, almeno uno è straniero

L’Italia, però, non è solo un Paese chiave per il traffico internazionale di stupefacenti. È soprattutto un Paese membro dell’Unione Europea: una caratteristica che fa gola alle piovre extracomunitarie. “L’allargamento dei confini dell’Unione Europea – mettono nero su bianco gli investigatori –  ed il conseguente abbattimento delle barriere doganali hanno contribuito ad accrescere gli appetiti delle organizzazioni criminali sia straniere che italiane per i traffici illeciti lungo gli snodi dell’Europa orientale”. Ad approfittarne sono i Vory v Zakone, i ladri nella legge, e cioè i capi dei capi della Organizacija: in altre parole, la mafia russa. Già protagonista di alcune imponenti infiltrazioni nell’economia spagnola – come svelato nel secondo numero di Fq Millennium –  adesso i boss di Mosca puntano al Belpaese.

L’allargamento dei confini dell’Ue ha accresciuto gli appetiti delle mafie”

“Tale scenario – annota la Dna  – ha rappresentato per le organizzazioni criminali russe un’occasione per espandere le proprie attività criminali lungo due direttrici interconnesse fra di loro: da una parte le attività illegali, quali il traffico di stupefacenti e di armi, il contrabbando di tabacchi, la tratta di esseri umani, i reati predatori; dall’altra le infiltrazioni nelle attività imprenditoriali legali, attraverso il riciclaggio degli ingenti profitti delittuosi anche in Italia, attraverso investimenti immobiliari, strutture commerciali e nei più famosi centri cittadini, a cominciare dalle località balneari”. I ladri nella legge, in pratica, stanno infiltrando l’economia italiana riciclando il proprio denaro.