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Ius soli, Gentiloni: “Considerare bimbi nati qui come italiani, è atto di civiltà”. Grillo: “Pastrocchio invotabile”

Il presidente del Consiglio nel corso di un'iniziativa organizzata da Repubblica a Bologna si è espresso in favore del provvedimento in discussione al Senato e che nei giorni scorsi è stato al centro di numerose polemiche. Intanto il leader M5s ha ribadito la sua contrarietà, mentre il vicepresidente della Camera Di Maio ha rilasciato un'intervista a Libero per ribadire che secondo i grillini le priorità del governo sono altre

“E’ arrivato il tempo di poter considerare a tutti gli effetti i bambini nati qui come cittadini italiani. Glielo dobbiamo, è un atto doveroso e di civiltà. Mi auguro che il Parlamento lo faccia presto nelle prossime settimane”. Dopo giorni di polemiche sulla legge per lo Ius soli in discussione al Senato, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è intervenuto alla manifestazione di Repubblica a Bologna e ha ribadito il suo appoggio al provvedimento. In contemporanea il leader M5s Beppe Grillo sul suo blog ha ribadito il no del Movimento 5 stelle alla legge: “E’ un pastrocchio invotabile”.

Secondo Gentiloni chi parla di minaccia alla sicurezza se dovesse passare il provvedimento sbaglia: “So benissimo”, ha detto, “che c’è parte del Parlamento e dell’opinione pubblica che guarda con diffidenza a questa decisione. A loro voglio dire due cose: la prima è che diventando cittadino italiano si acquisiscono diritti ma anche doveri quindi si dà la possibilità a questi bambini non solo di sentirsi italiani, ma anche di essere italiani”. La seconda a “chi agita in modo ingiustificato minacce alla sicurezza che non hanno che fare con questi bambini, ricordo che chi si occupa di terrorismo ci dice che la sola chiave per contenere questa minaccia è quella del dialogo e dell’inclusione. La cittadinanza a questi bambini è un pezzo di inclusione che interessa anche la sicurezza e per questo occorre procedere e dare questo diritto a chi se lo merita in modo così evidente”.

Nei giorni scorsi ci sono state molte polemiche dopo l’annuncio dei grillini che si asterranno al momento del voto finale. Il tema è molto controverso anche in casa M5s: nei mesi scorsi c’era stato il mistero della consultazione online annunciata e poi ritirata all’ultimo minuto. A Montecitorio infatti i grllini avevano già deciso di astenersi, e ora, dopo il flop alle amministrative, hanno scelto di rilanciare la linea dura. “Trattasi non di legge”, ha scritto oggi Grillo sul blog, “ma di pastrocchio invotabile”. Secondo il leader M5s ci sono altre priorità di cui discutere in Italia: “E’ vergognoso tenere il Parlamento in stallo per discutere di provvedimenti senza capo né coda, mentre non si fa nulla per dare una mano alle famiglie italiane che si trovano in grande difficoltà economica: secondo l’Istat sono l’11,9% del totale, ovvero 7 milioni e 209mila persone che nel 2016 si sono trovate nelle condizioni di ‘grave deprivazione materiale. Il Movimento 5 Stelle non si fa le pippe pensando alle alleanze, alle cadreghe, alle lobby o alle cooperative. Pensiamo ai problemi delle persone, se chi governa facesse altrettanto oggi non saremmo qui”. Sul tema si è esposto anche il vicepresidente della Camera M5s Luigi Di Maio che ha deciso di rilasciare un’intervista addirittura a Libero: “Sullo ius soli il motivo per cui abbiamo deciso di astenerci è semplice”, ha detto, “è un tema che riguarda tutta l’Europa perché con le regole attuali chi diventa cittadino italiano ha lo status di cittadino Ue. Inoltre, è mai possibile che prima di pensare al lavoro, o a un piano per dare incentivi e sgravi alle imprese che assumono giovani, oppure a un reale sostegno per le famiglie monoreddito con figli a carico, il Pd pensi a far approvare lo ius soli?”. L’esponente M5s ha quindi criticato l’operato del governo in tema di immigrazione. “Il ministro Minniti gioca a fare lo sceriffo di destra nell’ennesimo governo di sinistra nato in provetta, che in Libia ha registrato un flop clamoroso e ha portato ad un aumento vertiginoso degli sbarchi. Le tensioni legate all’accoglienza derivano principalmente da due fattori. Il primo: la cattiva, ma anche criminosa gestione che ne hanno fatto i partiti negli ultimi vent’anni”, ha dichiarato Di Maio. “Il secondo fattore è l’emergenza che vive il Paese. Bisogna avere il controllo di tutto quello che accade in mare entro i nostri confini e infine avviare una seria lotta contro i trafficanti di esseri umani. Questo sul fronte interno, per tamponare gli arrivi”, che quest’anno, ha aggiunto, potrebbero essere 250mila. “Sul piano internazionale bisogna multare subito quei Paesi Ue che non accettano le quote, stracciare il regolamento di Dublino e istituire hub nei paesi di transito, come il Niger dove accogliere i migranti e permettere loro di chiedere, se ne hanno diritto, asilo alla Ue”.

Sul tema in giornata è intervenuto anche il ministro Angelino Alfano dicendo che Area popolare non considera lo Ius soli una priorità, ma che in ogni caso al momento del voto si esprimeranno a favore: “Lo Ius soli? Per me la priorità è la legittima difesa, ma se il testo arriva al Senato lo votiamo” anche se “c’è un problema di merito. Abbiamo votato sì alla Camera e resto il cristiano realista e solidale che ero al Viminale quindi al Senato diremo sì. Il punto è un altro ed è di merito. Non è stata una fulgida idea offrire a estremisti e populisti l’occasione di fare al Senato ciò che hanno fatto durante la campagna per i ballottaggi. La domanda è se sia questo il momento giusto, durante la stagione degli sbarchi. Per me la priorità è la legittima difesa e rinvierei ad altra stagione, magari in autunno visto che la legislatura va a scadenza naturale per affrontare con più freddezza e fuori dal contesto elettorale anche per le amministrative questo tema”.