Musica

Chris Cornell, il giorno in cui provai a vivere

Che legge elettorale avremo? E quando si vota? E come sceglieremo i candidati? E Consip? Eh! Vogliamo parlare di Consip? Ma che ladrata su banca Etruria… E le ultime foto di Bella Hadid? Le avete viste? Toccava le tette di Emily mentre facevano festa sullo yacht. La Boschi dovrebbe dimettersi.

E’ morto Chris Cornell.
Prima Kurt Cobain, Layne Staley, Scott Weiland. E ora Chris Cornell.

Sicuramente ha parlato con il padre della Banca. E Ghizzoni non ha smentito. No! Ha detto che parlerà se lo chiamano. Ma non lo chiamano, vedrai.

Quando avevo 16 anni vidi i Soundgarden a Reggio Emilia. C’erano loro, i Kyuss*, i Pennywise, i White Zombie. Eravamo disperatamente vitali. Eravamo disperati e basta. Tornai a casa senza maglietta – la persi durante una partita di calcio saponato – senza calzini – idem – cercando un treno di notte.

Ma Bella Hadid? No, è più bella sua sorella! La Juve ruba. Ma vince. Però ruba. E quel pirla di Trump?

So che mi sono rincoglionito a forza di ascoltare Burden in my hand all’inizio dell’Università. So che ho consumato Spoonman. Che a Seattle ci si menava di brutto quando la globalizzazione era alle porte. Che lì pioveva sempre. Che lì era ambientato Insonnia d’amore. Che non c’entra una mazza con il grunge, ma ci innamoravamo di tutto, perché Tom Hanks era triste e noi desideravamo soffrire. A Bologna comprai una maglia a maniche lunghe di Down on the upside. Palesemente falsa. Per me era una bandiera: “Follow me into the desert as thirsty as you are…”Non ho mai pensato che Cornell potesse morire nel suo letto a 80 anni. A dire il vero non l’ho mai più pensato molto. Perché da solista mi aveva deluso. Perché gli Audioslave erano dei mostri ma erano un tradimento. Anzi, un doppio tradimento.

Lo sapevate che Emanuele Fiano ha usato per la nuova legge elettorale le stesse parole che pronunciò per l’Italicum?

E’ il pastone di tutte queste cose assieme che mi ha reso la persona che sono. Non era più “vero” di oggi. Ma era la mia verità: la verità del “niente è vero”, “niente è come ti dicono”. La verità del dubbio, dello scetticismo, del niente dura per sempre. Se ho fatto il giornalista nella vita è anche per questa sensazione di ingiustizia permanente che mi è rimasta addosso da allora.

Palermo, altre 500 firme false nelle liste dei 5 stelle. E Trump comunque alla fine del mandato non ci arriva.

Il mondo non è mai più stato così grande. E niente è stato più così importante.

Che poi adesso con sta cosa di Facebook e Twitter Renzi ci rompe le palle anche la mattina presto. Si è fatto pure un’app.

I Soundgarden non finirono mai il concerto: qualcuno lanciò una lattina di birra e centrò il bassista. Ben Shepherd replicò. Finì in sassaiola. Shepherd si buttò tra il pubblico. Dio solo sa quanto era sbronzo e quante ne prese. Era il periodo di Superunknown. Noi eravamo sempre “singles”.

Erano i giorni in cui provammo a vivere.

 

*Grazie a Niccolò Bossini per la memoria, senz’altro migliore della mia. Quando i ricordi invecchiano tendono a fondersi. Ma non fa tanta differenza: quell’anno andammo a vedere anche i NoFx