Numeri & News

Vaticano, nel 2016 meno segnalazioni di attività finanziarie sospette. Ma ‘schemi di potenziale riciclaggio più complessi’

Presentato il rapporto annuale dell'Autorità di informazione finanziaria della Santa Sede. Sospese transazioni per più di 2 milioni, 22 rapporti trasmessi alla magistratura vaticana. Salgono da 380 a 837 i casi di cooperazione con le authority degli altri Stati

In Vaticano lo scorso anno le segnalazioni di attività finanziarie sospette sono state 207, contro le 544 del 2015. Ma si è registrato al tempo stesso “un incremento della complessità dei potenziali schemi di riciclaggio, con la conseguente necessità di più approfondite e ampie analisi e cooperazione con controparti estere”. Quattro transazioni per oltre due milioni di euro sono state sospese ed è stato disposto un blocco preventivo per 1,5 milioni. Inoltre ventidue rapporti su potenziali casi di riciclaggio sono stati trasmessi alla magistratura vaticana e ci sono stati oltre ottocento scambi di informazione a livello internazionale con controparti estere. Sono i punti principali del rapporto annuale presentato martedì dall’Autorità di informazione finanziaria della Santa sede, responsabile della vigilanza e delle attività di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

Il numero di segnalazioni di attività sospette, pur molto inferiore rispetto al 2015, è stato più elevato rispetto agli anni precedenti. E c’è stato un miglioramento in termini di qualità, “con un impatto positivo sui rapporti inoltrati dall’Aif al Promotore di Giustizia Vaticano, dai quali sono scaturiti procedimenti penali, e sulla cooperazione internazionale con Uif estere, che ha avuto un notevole sviluppo”.

Va ricordato che l’Aif è stata istituita solo a fine 2010 da Benedetto XVI: è stato il primo tassello dell’operazione trasparenza proseguita poi da papa Francesco. Secondo Tommaso Di Ruzza, direttore dell’Aif, i risultati sono “incoraggianti” e testimoniano l’ulteriore “rafforzamento” e “consolidamento” del sistema di monitoraggio “per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario”. Il numero dei casi di cooperazione bilaterale fra Aif e e unità di informazioni finanziarie estere è cresciuto “da 81 nel 2013, a 113 nel 2014, a 380 nel 2015 e a 837 nel 2016“.

“La cooperazione internazionale è condizione preliminare per contrastare i crimini finanziari ed il Vaticano è pienamente impegnato su questo fronte”, ha detto René Bruelhart, presidente dell’Autorità. “Nel 2016 l’Aif ha registrato un incremento significativo della cooperazione bilaterale con le autorità competenti di altre giurisdizioni e continuerà ad essere un partner attivo per combattere le attività finanziarie illecite a livello globale”.