Fatti a motore

Cyberattacco, colpita anche Renault-Nissan. Fermati alcuni siti produttivi

Il malware Wannacry, che ha attaccato istituzioni e organizzazioni in 150 Paesi del mondo, non ha risparmiato le fabbriche del sodalizio franco-nipponico in Francia e Inghilterra, che sono state bloccate diverse ore per evitare la diffusione del virus. Poi il 90% degli impianti ha ripreso a funzionare

L’attacco hacker globale delle scorse ore ha colpito anche il mondo dell’auto: “Wannacry”, il malware che ha infettato i sistemi di 100mila organizzazioni in 150 Paesi in tutto il mondo – fra cui il sistema sanitario inglese, il ministero degli interni russo, le ferrovie tedesche e la FedEx – ha causato problemi pure all’alleanza Renault-Nissan, che ha dovuto fermare per qualche ora la produzione in alcuni impianti europei, hackerati dallo scorso venerdì sera.

Fra i siti industriali colpiti c’è quello di Sandouville, nel nord della Francia, dove Renault produce il veicolo commerciale Trafic: marginali le conseguenze, visto che non erano previsti turni lavorativi nel weekend. Più importante l’arresto “preventivo” della fabbrica di Novo Mesto, in Slovenia, dove sono assemblate Twingo e Clio: “Abbiamo agito per fermare il virus e proteggere il gruppo”, ha dichiarato un portavoce ad Automotive News.

Problemi anche a Sunderland (UK), dove sono costruite le Nissan Juke e Qashqai: l’impianto è stato attaccato ma non è ancora chiaro se questo abbia causato problemi alle linee di montaggio. Stamane Renault ha specificato che il 90% delle sue fabbriche hanno ripreso a lavorare normalmente.

Nel frattempo la procura di Parigi ha aperto un’indagine contro ignoti per scoprire chi, oltre a Renault, è stato danneggiato dal malware. Quest’ultimo non ha colpito i transalpini di PSA, gruppo proprietario dei marchi Peugeot, Citroen e DS. La polizia europea ha definito quello con Wannacry un “attacco senza precedenti” e, secondo la BBC, un altro di simili propozioni potrebbe essere lanciato nelle prossime ore.