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Christian Dior, Arnault offre 12 miliardi per fonderlo con Lvmh: “Pietra miliare per il gruppo”

Il magnate francese, già proprietario del 74 per cento delle azioni di Dior, intende acquistare il 26 per cento rimanente del marchio per integrarlo con Lvmh, fondendo la società di moda con il colosso del lusso. In particolare la famiglia Arnaut vuole acquisire Christian Dior Couture per un valore d’impresa di 6,5 miliardi

Arnault offre 12 miliardi di euro per acquistare Christian Dior. Il magnate francese, già proprietario del 74 per cento delle azioni di Dior, intende acquistare il 26 per cento rimanente del marchio per integrarlo con Lvmh, fondendo la società di moda con il colosso del lusso già proprietario di marchi come Louis Vuitton, Bulgari e Moët & Chandon. In particolare la famiglia Arnault, oltre a lanciare un’opa su Dior da circa 12,1 miliardi di euro (in parte cash e in parte con azioni Hermès) vuole acquisire Christian Dior Couture per un valore d’impresa di 6,5 miliardi.

“Questo progetto – ha commentato Bernard Arnault in una nota – rappresenta una pietra miliare per il gruppo: le operazioni annunciate permettono la semplificazione delle strutture, lungamente richiesta dal mercato, e il rafforzamento della struttura Lvmh Divisione Fashion & Leather Goods grazie all’acquisizione di Christian Dior Couture, uno dei marchi più iconici in tutto il mondo. Mostrano l’impegno della mia famiglia e la fiducia nelle prospettive a lungo termine di Lvmh e dei suoi marchi”.

L’operazione è complessa. A una prima offerta mista di euro e azioni, ne seguirà una secondaria in contanti (260 euro per ogni azione Dior) e una solo di scambio azionario (0,566 azioni Hermès per ogni azione di Christian Dior). Il lancio dell’offerta è previsto a giugno e il periodo di accettazione dovrebbe essere di tre settimane.

L’acquisizione di Christian Dior Coutoure invece sarà finanziata da un prestito concesso a Lvmh con una scadenza massima di 24 mesi. Fondata da Dior 70 anni fa, è considerata la fonte dell’ispirazione per la moda mondiale. La sua rete distributiva è di 198 negozi e “rappresenta il 93 per cento del fatturato del marchio e garantisce un controllo completo sulla distribuzione e sull’immagine di marca” sottolinea una nota. I ricavi al 31 marzo 2017 erano superiori a 2 miliardi di euro. La chiusura dell’operazione è prevista per la seconda metà del 2017.