Cultura

Bimillenario di Ovidio, “idea folle” del quotidiano Il Centro: 6 pagine in latino e intervista impossibile all’autore delle Metamorfosi

"È un’operazione da kamikaze", scherza il direttore Primo Di Nicola. "Abbiamo coinvolto i professori liceali di Sulmona. L’Abruzzo in questa fase è pieno di problemi ma ha grandi risorse, e Ovidio è una di queste". E Giuliano Di Tanna, responsabile della sezione Cultura, ricorda che tra i più grandi fan del poeta c'è Bob Dylan

Melius abundare… con il latino quam deficere. Ci hanno pensato bene dalla redazione de Il Centro, quotidiano abruzzese diretto da Primo Di Nicola, a celebrare, con tutte le locuzioni del caso, la lingua latina durante la celebrazione del bimillenario della morte del poeta Publio Ovidio Nasone, nato proprio a Sulmona il 20 marzo del 43 a.C e morto il 17 d.C. a Tomi in Romania. L’edizione de Il Centro del 6 aprile 2017 avrà infatti ben sei pagine, del consueto sfoglio tra bar e case degli abruzzesi, interamente scritte in latino e con relativa traduzione in italiano. “È un’idea folle che ha richiesto uno sforzo enorme”, spiega al FQMagazine il responsabile della sezione Cultura, Giuliano Di Tanna. “Impaginare i testi in latino nella camicia di forza del formato tabloid è stato molto complicato. Pensate che a pagina quattro abbiamo anche un’intervista impossibile sul tema dell’amore con risposte del nostro caro estinto, tutte tratte dai suoi testi”. Sarà poi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a testimoniare durante la giornata del 6 aprile l’importanza della ricorrenza ovidiana con la sua presenza (e una pagina a lui dedicata delle sei in latino) battezzando il Certamen Ovidianum, gara aperta a centinaia e centinaia di studenti di latino delle scuole superiori di tutto il mondo che si sfideranno a suon di versioni da tradurre.

E se da un lato al convengo d’apertura sono intervenuti i più importanti esperti di Ovidio direttamente da Oxford e Cambridge, l’eco de Le Metamorfosi e dell’Ars amatoria arriva perfino in terra rumena, nella città di Tomi oggi Costanza, là dove Ovidio finì in esilio a causa dell’imperatore Augusto, e dove da tempo il poeta viene venerato come gloria nazionale. “Oggi viviamo in un clima di rivalutazione del latino, ma tra due mesi di nuovo sarà dimenticato e malvoluto”, spiega Di Tanna. “Ricordo ancora le bestemmie degli anni del liceo, ma fu uno studio fondamentale. Perché più che imparare una lingua, imparai un metodo logico per risolvere rebus più complicati di quelli della Settimana Enigmistica. Pochi poeti latini hanno parlato degli amorosi sensi e del sesso in modo esplicito e moderno come Ovidio”.

Uno dei più grandi fan dell’autore delle 21 lettere dell’Heroides, ricorda Di Tanna, è nientemeno che Bob Dylan. “Soprattutto negli ultimi quindici anni ha disseminato di citazioni di Ovidio i suoi album e l’ha usato come esergo nel suo ultimo libro”. L’operazione sei pagine in latino è una creazione e una sfida inedita nel panorama giornalistico dei quotidiani italiani. “È un’operazione da kamikaze, nessun giornale ragionevole si getterebbe in una cosa del genere”, conclude il direttore Di Nicola. “Ma è anche un’idea a cui abbiamo lavorato con grande entusiasmo coinvolgendo nelle delicate traduzioni i professori liceali di Sulmona. L’Abruzzo è pieno di problemi in questo momento storico, ma anche di grandi risorse, e Ovidio è una di queste. E come tutte le risorse ha bisogno di essere ricordata oltretutto in un giorno come il 6 aprile che è anche la data del terremoto dell’Aquila del 2009”. E se l’operazione sei pagine in latino porta a un exploit delle vendite potrà perfino ripetersi. “Perché no? Se aumentiamo la tiratura ben venga anche un’edizione in dialetto”. Nec temere, nec timide.