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Ue, Visco (Bankitalia): “A 60 anni dalla firma dei trattati di Roma rischio di paralisi politica mai così elevato”

Il governatore di Palazzo Koch ha parlato a poco più di dieci giorni dal vertice di Roma che, oltre a celebrare l'anniversario dei trattati, dovrebbe sancire ufficialmente l'avvio dell'Europa "a due velocità". "La politica monetaria sta svolgendo efficacemente il suo ruolo, ma da sola non può bastare", ha avvertito. "L'incompletezza manifesta dell’Ue" rischia di generare "chiusure rafforzando pericolose spinte centrifughe"

“A 60 anni dalla firma dei trattati di Roma, il rischio di paralisi politica in Europa non è mai stato così elevato e richiede una risposta unitaria”. Lo ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco parlando alla Farnesina durante la decima conferenza Maeci-Banca d’Italia. “Non si può ignorare che l’euroscetticismo è crescente, anche se non è maggioritario, e rischia di condizionare” l’integrazione europea che è “assolutamente necessaria”. L’allarme arriva a poco più di dieci giorni dal vertice di Roma che, oltre a celebrare l’anniversario dei trattati, dovrebbe sancire ufficialmente l’avvio dell’Europa “a due velocità” promossa da Angela Merkel, Francois HollandeMariano Rajoy Paolo Gentiloni. “L’incompletezza manifesta dell’Ue” rischia di generare “chiusure rafforzando pericolose spinte centrifughe“, ha continuato Visco.

Rischi più elevati per le prospettive di medio termine dell’area dell’euro e dell’Italia potrebbero derivare dall’accentuarsi di un clima di incertezza e di pessimismo, che può scoraggiare i piani di spesa di famiglie e imprese e ostacolare il ritorno a un sentiero di crescita economica continua, bilanciata e sostenuta”.

“Siamo alla fine di un lungo periodo di evoluzione stentata dell’attività economica, quando non negativa come è il caso del nostro paese”, aggiunge, sottolineando la necessità di “investimenti, privati e pubblici, nazionali ed europei”. Inoltre è “essenziale il rafforzamento della capacità di adottare misure in grado non solo di sostenere la fiducia ma di rilanciare altresì il processo di integrazione europea. La politica monetaria sta svolgendo efficacemente il suo ruolo, ma da sola non può bastare”.