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Ryder Cup di golf, sui 97 milioni la firma è di Turano, ma garantisce Lotti. E il ministero conferma: ‘Nostro impegno c’è’

L'emendamento al decreto "Salva banche" che concede la garanzia per la kermesse di golf è firmata dal semisconosciuto senatore italo-americano del Pd, ma è stato preparato dal ministero dello Sport. Che rivendica: "Il testo non è stato scritto dal nostro ufficio ma l’impegno del governo e del ministro Lotti c’è e nessuno lo nasconde"

Il nome sull’intestazione dell’emendamento è quello di Renato Guerino Turano, senatore italo-americano poco noto persino in Parlamento. Ma la firma, quella vera e che non si vede, è di Luca Lotti. Ovvero dell’ex governo Renzi oggi Gentiloni, che aveva sposato la causa della Ryder Cup e nei prossimi giorni manterrà la promessa. Secondo quanto apprende IlFattoQuotidiano.it da fonti interne al Partito Democratico, l’emendamento al decreto “Salva banche” che concede una garanzia da 97 milioni di euro per la Ryder Cup sarebbe uscito direttamente dagli uffici del dipartimento del Ministero dello Sport. “No, non l’abbiamo scritto noi. Ma non è un mistero l’impegno in prima persona su questo grande evento: seguiamo con attenzione l’iter parlamentare e speriamo che si concluda positivamente”, è la posizione ufficiale del ministro, contattato dal Fatto.it. Infatti non a caso l’emendamento arriva in Commissione Finanze al Senato col parere favorevole dell’esecutivo. Un timbro che dovrebbe mettere al riparo la FederGolf di Franco Chimenti da altre brutte sorprese, dopo lo stralcio dalla manovra e dal decreto fiscale: stavolta la copertura economica non salterà.

“Ho fatto tutto da solo, per promuovere l’Italia nel mondo e far avvicinare i giovani allo sport”, aveva assicurato il senatore Turano, firmatario unico dell’emendamento che reintroduce la garanzia di 97 milioni già saltata due volte negli scorsi mesi. Dagli ambienti del Parlamento, però, arriva una versione diversa sulla genesi del provvedimento, confermata da due fonti differenti: “L’idea è di Lotti, il testo è stato preparato dal suo ufficio e poi presentato solo formalmente da Turano”, spiega un esponente di spicco del Pd. “Ci sono fortissime pressioni dal Ministero perché l’emendamento venga votato”, aggiunge un senatore dem. Già oggi pomeriggio la Commissione Finanze di Palazzo Madama potrebbe dare il suo via libera. Sono molti, del resto, gli interessi intorno ad una competizione dal valore di oltre 150 milioni di euro complessivi, con tanti nomi illustri nel comitato promotore: dal renziano Guido Barilla ad Evelina Christillin (manager di casa Agnelli al cui circolo di famiglia è appena stato assegnato il nuovo Open d’Italia), dal figlio di Gianni Letta alla moglie di Franco Frattini.

Secondo questa ricostruzione, Renato Turano è il classico uomo giusto al momento giusto, per presentare un emendamento che avrebbe dovuto rimanere lontano dalle luci dei riflettori nelle intenzioni del governo: “Dopo la vicenda dei finanziamenti statali nascosti nella manovra e il caso mediatico che ne è derivato, la Ryder Cup non è più molto ben vista dall’opinione pubblica”, spiegano in Parlamento. “Nessun altro voleva associarvi il proprio nome, perché poi avrebbe dovuto risponderne in Italia. Lui, invece, è lontano (è uno dei senatori eletti nelle circoscrizioni estere, in quella nordamericana per la precisione, nda), il dibattito italiano lo riguarda relativamente”. E così c’è la sua firma sulla proposta di modifica al dl Salva Banche che tra lunedì e martedì dovrà superare il vaglio della Commissione Finanze. Anche adesso, infatti, il Ministero dello Sport preferisce non prendersi la paternità del provvedimento: “Non è vero, il testo non è stato scritto dal nostro ufficio”. “Ma – aggiungono dal dicastero – stiamo seguendo con attenzione quanto succede in Parlamento: l’impegno del governo e del ministro Lotti c’è e nessuno lo nasconde”.

Parole che faranno senz’altro piacere al Comitato organizzatore presieduto da Franco Chimenti e guidato da Giampaolo Montali, che ha già visto saltare due volte la garanzia. “È un passaggio fondamentale perché l’evento possa realizzarsi. Senza salta tutto”, spiegano dal Ministero. Infatti gli stralci alla Camera avevano provocato diverse fibrillazioni in FederGolf e a Palazzo Chigi, al punto che l’emendamento è stato riproposto alla prima occasione utile nel 2017, coinvolgendo anche l’Istituto del Credito Sportivo per rientrare nell’ambito di competenza del decreto “Salva banche”.

Stavolta tutto dovrebbe filare liscio: i numeri in Commissioni sono rassicuranti, nonostante una certa spaccatura all’interno del Pd. I vertici del partito hanno dato libertà di voto, e così due o tre membri dem potrebbero anche astenersi o schierarsi contro, insieme agli esponenti del Gruppo Misto e del Movimento 5 stelle. Ma l’ok è assicurato da una maggioranza solida e trasversale, che può contare sui voti favorevoli di Ala e soprattutto di Forza Italia (garantiti dalla presenza di Franco Carraro, vicepresidente della Commissione).

Il problema potrebbe porsi semmai in Aula, dove gli equilibri sono più delicati. Ma qui il decreto potrebbe essere blindato con la fiducia. E lo stesso anche alla Camera. È solo questione di tempo: presto la Ryder Cup, oltre ai 60 milioni di contributi pubblici assegnati dalla legge di bilancio, avrà pure la sua garanzia da 97 milioni. E l’Italia potrà cominciare a organizzare l’edizione europea più costosa di sempre del torneo.

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