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Festival di Sanremo 2017

Sanremo 2017, tutte le accuse di plagio nate all’Ariston: dalla Carrà che ammicca ai Beatles a Gianni Bella contro Nek - 5/7

Tutti cantano Sanremo e nella città dei fiori anche le accuse di plagio o scopiazzature ben fatte di testi e melodie hanno sempre conosciuto accenti esasperati. Specie quando i dischi venivano venduti a milioni.

Destò scalpore trent’anni dopo l’esposto per plagio presentato da Gianni Bella contro Nek, nel Sanremo 1997. La nekkiana “Laura non c’è” copiava la belliana “Più ci penso” del 1974? La vertenza rientrò, anche quella volta, in camera caritatis. Con un balzo planiamo sul tempo presente. L’incipit della dolce “Controvento“, che è valsa ad Arisa il primo posto nel 2014, secondo alcuni (tra cui Red Ronnie) è stato preso di peso da “Entra nel cuore” di Micol Barsanti, che conobbe una qualche notorietà nel 2007. Doppio sospetto per Marco Mengoni: “L’essenziale” (medaglia d’oro dal Teatro Ariston nel 2013), c’è chi l’ha bollata come non troppo dissimile da “Su questa panchina” del giovane cantautore-scrittore Jacopo Ratini; e nel 2010 un Morgan furente è esploso a proposito di “Credimi ancora” (che si era appena piazzata terza): “La canzone di Marco Mengoni ha un problema, è uguale a quella che gli avevo dato a “X Factor” e non ha utilizzato. A me non frega niente ma adesso gli dico che il pezzo lo firmo io”.