Società

Amore e gelosia, manifesto di un cornuto consapevole

Quanti crimini vengono commessi in nome dell’amore! L’origine di tutti i mali è il possesso. Elsa Maxwell, giornalista statunitense, scriveva: “Non voglio possedere per non essere posseduta”. L’amore per la libertà dovrebbe essere la prima materia di studio in ogni scuola, anche se parlare di libertà nella scuola dell’obbligo sembra un controsenso. Quando mi innamoro dico sempre: “Cara, considerati una clandestina del mio apparato genitale”. E le cose di solito filano a meraviglia fino a quando non si intromette questo maledetto senso del possesso.

Bisogna dire “amore” e mai “amore mio”. La gelosia è un sentimento naturale, lo provo anche io, ma lo combatto da anni in questo modo: chiedo alle donne che mi frequentano di fare sesso con altri uomini. E mi arrabbio se si rifiutano! “Ma come? Non vuoi tradirmi? Guarda che se non mi tradisci ti lascio!”. Di solito si lasciano convincere, anche perché una relazione dove le palle si moltiplicano può essere decisamente divertente. Tradire per me sarebbe troppo faticoso, invece essere tradito si addice alla mia pigrizia congenita. Noi cornuti consapevoli (ci chiamano “cuckold”) abbiamo una serie di vantaggi da questa situazione relazionale: non ci arrabbiamo quando un automobilista ci fa le corna, anzi!

Sorridiamo e ringraziamo. Se il tradimento avviene sotto i nostri occhi (siamo anche guardoni) abbiamo l’occasione di conoscere meglio la nostra amata. Un altro uomo, solo per il fatto di essere un altro, la toccherà in modo diverso, e la farà godere in modo diverso. Tutto questo è un arricchimento. Se l’amata si innamora dell’altro otteniamo il considerevole vantaggio di tornare a essere soli, quindi liberi, perché la cosa che amiamo di più è la libertà.

L’unica compagna di vita che non ci tradirà mai è la solitudine, ma mi sto ingegnando per trovare una soluzione anche a questo dilemma. Vi farò sapere. C’è un’altra cosa sacra come la libertà, ed è il volto. Gettare benzina sul volto di una donna (come a Messina il 9 gennaio scorso) è l’atto disperato e barbaro di chi non sa che cosa sia l’amore o la libertà. Oltre che orrore provo pietà per questi uomini. Se tornando a casa scoprissi l’amata a letto con un altro andrei subito in cucina a preparare dello zabaione per lui, poi chiederei gentilmente di assistere allo spettacolo delle mie corna. Quelle sì sono mie! E guai a chi me le tocca! Alle corna ci tengo, mi stanno bene, arredano la mia calvizie.