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Inchiesta Consip, il governo proroga l’incarico a Del Sette. Il comandante dei carabinieri è indagato

Il capo dell'Arma è accusato di favoreggiamento e rivelazione del segreto d'ufficio nell'indagine sui presunti appalti truccati della società pubblica. Nello stesso filone è coinvolto anche il ministro dello Sport Lotti

Il consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha prorogato l’incarico per il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette, per il capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Danilo Errico. Del Sette è indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio. L’ipotesi accusatoria è che il generale abbia riferito ai vertici di Consip (centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) l’esistenza di un’indagine della Procura di Napoli su presunti appalti truccati. La vicenda è stata rivelata dal Fatto Quotidiano. L’inchiesta è partita da Napoli ma poi è stata trasferita a Roma per competenza. Tra gli altri indagati c’è anche il generale Emanuele Saltalamacchia, ex comandante regionale dell’Arma in Toscana, e soprattutto il ministro dello Sport Luca Lotti, ex sottosegretario a Palazzo Chigi con Matteo Renzi. Nella conferenza stampa di fine anno il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni aveva confermato la propria fiducia sia a Del Sette sia a Lotti.

Sotto inchiesta – come ha ricostruito in queste settimane il Fatto – c’è l’appalto Fm4, una gara di facility management del valore di 2,7 miliardi bandita nel 2004 e suddivisa in svariati lotti, tre dei quali destinati alla società dell’immobiliarista Alfredo Romeo, il cui nome risulta nel registro degli indagati per corruzione. Stando all’accusa l’imprenditore avrebbe consegnato delle tangenti al dirigente di Consip Marco Gasparri, anche lui indagato. Gasparri è stato sentito dai pm Henry John Woodcock, Enrica Parascandolo e Celeste Carrano. Dopo quell’interrogatorio i carabinieri del Noe e i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Napoli vanno negli uffici dell’ad di Consip, Luigi Marroni, vicino al Pd e tra l’altro ex assessore alla Sanità in Toscana. E’ proprio dopo le dichiarazioni di Marroni che l’inchiesta si allarga: Marroni, infatti, nelle scorse settimane ha incaricato una società privata di compiere una bonifica degli uffici, così da individuare eventuali microspie. Agli inquirenti Marroni ha spiegato che “è stato il presidente della Consip Luigi Ferrara a dirmi che lo aveva messo in guardia il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette“. La parte relativa alla presunta rivelazione del segreto d’ufficio è stata stralciata dall’inchiesta madre, che invece resta alla Procura di Napoli.

Lotti è indagato – come Del Sette – per i reati di favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio. Secondo l’accusa anche lui avrebbe avvertito Marroni dell’inchiesta in corso sulla Consip. Il ministro ha negato di aver mai detto una cosa del genere.