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Fitch: “In Italia incertezza politica aumentata, sì alle riforme”. E rivede al ribasso l’outlook

L'agenzia sottolinea che la crescita debole del nostro Paese "rende più difficile ridurre il debito, i crediti deteriorati delle banche e la disoccupazione, e rischia di aumentare l’appoggio ai partiti politici populisti". Con il sì al referendum, prosegue, si velocizza "il processo legislativo soprattutto riducendo il ruolo del Senato"

Le riforme costituzionali in Italia aiuterebbero a creare un clima più favorevole per le riforme economiche velocizzando il processo legislativo, in un Paese dove “l’incertezza politica e i rischi al ribasso sono aumentati”. L’agenzia di rating Fitch è esplicita sull’endorsementa rispetto al referendum voluto da Matteo Renzi e, sotto il profilo economico, conferma il rating BBB+ dell’Italia. Ma, allo stesso tempo, rivede al ribasso l’outlook a ‘negativo’ da ‘stabile’. L’agenzia prevede una crescita per l’Italia dello 0,8% nel 2016 e per lo 0,9% nel 2017, in ribasso alle stime precedenti. Fitch, inoltre, stima un debito al 132,8% nel 2016 e al 133,3% nel 2017 e rivede al ribasso la crescita dell’Italia, con il pil che salirà dello 0,8% nel 2016 e dello 0,9% nel 2017.

La crescita debole dell’Italia, dice l’agenzia, “rende più difficile ridurre il debito, i crediti deteriorati delle banche e la disoccupazione, e rischia di aumentare l’appoggio ai partiti politici populisti” afferma Fitch, sottolineando come le riforme costituzionali nel referendum aiuterebbero a creare un clima più favorevole per le riforme economiche, “velocizzando il processo legislativo soprattutto riducendo il ruolo del Senato“.

In aprile Fitch aveva previsto un crescita dell’1,0% quest’anno e dell’1,3% il prossimo. In crescita anche il debito, che si attesterà al 132,8% nel 2016 dal 132,3% del 2015. Il debito raggiungerà il picco nel 2017 al 133,3% e “calerà più lentamente, raggiungendo il 128% nel 2020”. “Il sistema bancario italiano soffre di un elevato livello di crediti deteriorati, che aggiungono rischi all’economia. Le sofferenze ammontano a 200 miliardi di euro alla fine di agosto mentre il totale dei crediti deteriorati è di 331 miliardi alla fine di giugno, pari al 16,4% dei prestiti totali e al 20% del pil” osserva Fitch, secondo la quale il deficit italiano sarà nel 2017 al 2,4% e nel 2018 all’1,7%. Il Draft Budgetary Plan fissa il deficit al 2,3% del pil per il 2017.