Palazzi & Potere

Sogin-Ansaldo Nucleare, fusione pericolosa: “Capitale straniero in attività strategica, in ballo la sicurezza nazionale”

Caso aperto al Senato. Con un'interrogazione del Movimento 5 Stelle. A prima firma di Gianni Girotto. Che punta il dito contro il possibile matrimonio tra le due società. La prima, che si occupa dello smantellamento delle vecchie centrali nucleari italiane, realizzerà il deposito nazionale delle scorie radioattive. La seconda, che costruisce impianti atomici di terza generazione all’estero, è partecipata al 40% dai cinesi della Shangai Electric. L’appello: “Coinvolgere il Parlamento”

C’è un progetto di fusione tra due colossi del nucleare che preoccupa, e molto, il Movimento 5 Stelle. Un progetto “curato direttamente dal ministero dello Sviluppo economico” che “sarebbe stato già discusso anche con i vertici delle due società”. Una vicenda delicata, soprattutto, per il ruolo e la rilevanza dei due potenziali contraenti.

MATRIMONIO ATOMICO – Da una parte la Società gestione impianti nucleari (Sogin), interamente partecipata dal ministero dell’Economia (Mef), che si occupa del decommissioning – ossia dello smantellamento – delle vecchie centrali nucleari italiane di Trino, Caorso, Latina e Garigliano, degli impianti Enea di Saluggia, Casaccia e Rotondella nonché dell’impianto Fabbricazioni nucleari di Bosco Marengo. Dall’altra, l’Ansaldo Nucleare, la spa specializzata proprio nella realizzazione di centrali atomiche di terza generazione, controllata al 100% da Ansaldo Energia. Il cui 40%, per un valore di 400 milioni di euro, è passato alla cinese Shangai Electric in base ad un accordo di cessione sottoscritto con il Fondo strategico italiano. Ansaldo Energia è partecipata al 44,84% da Cassa depositi e prestiti Equity, che si è impegnata ad acquistare entro il 2017 il rimanente 15% da Finmeccanica.

INTRECCIO NUCLEARE – Un intreccio ancor più preoccupante, come sottolinea l’interrogazione parlamentare presentata al Senato dal M5S a prima firma Gianni Girotto, tenuto conto che nel 2010 è stato “affidato a Sogin il compito di localizzare, realizzare e gestire il Parco Tecnologico e il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività nucleari” delle vecchie centrali dismesse. Oltre a quelli “industriali, di ricerca e di medicina nucleare”. Il deposito, cioè, dove confluiranno tutte le scorie italiane. Alla Sogin, ricorda ancora Girotto, compete inoltre “il coordinamento delle attività previste dall’accordo stipulato tra il governo italiano e la Federazione Russa nell’ambito del programma ‘Global Partnership’ che riguarda lo smantellamento dei sommergibili nucleari russi e la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile irraggiato”. Mentre Ansaldo Nucleare è, a sua volta, impegnata “nella realizzazione e nella manutenzione di reattori nucleari in Cina, in Romania e in Slovacchia”.

ARRIVANO I CINESI – Insomma, un settore strategico per il Paese, con importanti implicazioni sul piano della sicurezza nazionale. Per questo il M5S ha chiesto ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia, Carlo Calenda e Pier Carlo Padoan, conferma dell’esistenza del progetto di fusione. E, in caso affermativo, “se non ritengano rischioso concedere attività rilevanti per la politica e la sicurezza nazionale, come quelle del decommissioning e della realizzazione e gestione del deposito nazionale di rifiuti nucleari”, attualmente affidato alla Sogin, “a società con capitale straniero”. Uno scenario che, secondo Girotto, richiederebbe il “pieno coinvolgimento del Parlamento”.

Twitter: @Antonio_Pitoni