Cultura

Shoah, morto a 96 anni Max Mannheimer. Aveva raccontato la sua prigionia nei lager nazisti

Lo scrittore e poeta ceco, la cui famiglia è stata sterminata durante l'Olocausto, era noto soprattutto per il suo libro Una speranza ostinata, oltre che per i discorsi nelle scuole e nelle università sulla sua esperienza a Theresienstadt, Auschwitz e Dachau. Martedì i funerali

Era uno dei più autorevoli testimoni della Shoah. È morto all’età di 96 anni Max Mannheimer, scrittore e poeta ceco di origini ebree che era sopravvissuto all’eccidio nazista, raccontando nel libro Una speranza ostinata la sua prigionia nei lager di Theresienstadt, di Auschwitz e Dachau.

“Questa è una notizia che ci rende tristi. Tutte le persone che lavorano qui piangono un buon amico”, ha detto il direttore del Memoriale del campo di concentramento di Dachau, Gabriele Hammermann. Mannheimer, la cui famiglia è stata sterminata durante l’Olocausto, è conosciuto per i suoi discorsi nelle scuole e nelle università sulla sua esperienza nei campi di concentramento. Tra i riconoscimenti ricevuti per il suo lavoro e il suo impegno, il Premio Cultura dell’Alta Baviera, la croce federale al merito e la medaglia d’oro Costituzione bavarese. I funerali si terranno martedì prossimo.