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Twitter in vendita, le indiscrezioni fanno volare il titolo a Wall Street. Salesforce e Google, possibili acquirenti

L'accordo, grazie anche alla collaborazione di Goldman Sachs, potrebbe arrivare entro la fine dell'anno. L'azienda guidata da Jack Dorsey punta a incassare "almeno 30 miliardi di dollari", una cifra che però gli analisti ritengono elevata

Twitter è in vendita. La società, aiutata da Goldman Sachs, ha avuto trattative preliminari con Google e Salesforce.com. Un accordo potrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Le indiscrezioni sulla svolta di Twitter mettono le ali al suo titolo, che ieri ha chiuso la giornata di contrattazioni a Wall Street con un incremento del 21,4%.

Con un valore di mercato di 16 miliardi di dollari, Twitter punterebbe a incassare con la vendita “almeno 30 miliardi di dollari”. Una cifra elevata rispetto alle stime degli analisti, che prevedono al massimo 18 miliardi di dollari alla luce dello stato di salute dei conti di Twitter e delle sue crescenti difficoltà in termini di crescita degli utenti. E i suoi numeri lo dimostrano: gli utenti mensili di Twitter sono aumentati solo di 9 milioni da quando Jack Dorsey è tornato alla guida della società nel luglio del 2015. Nello stesso arco temporale gli amici di Facebook, la società ‘modello’ per Twitter, sono saliti di 164 milioni. Nel secondo trimestre i ricavi di Twitter sono saliti solo del 20% a 602 milioni di dollari, l’aumento più basso mai registrato e l’ottavo trimestre consentivo di rallentamento della crescita. Gli utenti netti sono invece aumentati di 3 milioni di unità a quota 313 milioni, ben lontano dal miliardo di amici di Facebook.

Le indiscrezioni sul futuro di Twitter si rincorrono da mesi. Nell’ultimo consiglio di amministrazione fra le varie ipotesi considerate oltre al taglio dei costi, ci sarebbe stata proprio la vendita o un eventuale delisting per rilanciarsi lontano dall’occhio della Borsa. La vendita sembra però ora prevalere e Goldman Sachs avrebbe iniziato a lavorarci. Le società media contattate dalla banca non avrebbero mostrato alcun interesse. Fox, Comcast, Cbs e Walt Disney avrebbero infatti detto no. Disney sembrava essere inizialmente in corsa, con Twitter che l’avrebbe potuta rafforzare nei social media dove il colosso non è molto presente.

Ma la società guidata da Robert Iger avrebbe detto no. A essere interessate sarebbero invece Google e Salesforce, uscita sconfitta dalla battaglia di offerte al rialzo per LinkedIn con Microsoft. Il tweet di uno dei manager di Salesforce, Vala Afshar, sembrerebbe rafforzare l’ipotesi di un interesse per Twitter. “Perchè Twitter? Democratizza l’intelligenza ed è un bel posto per promuovere gli altrì’ afferma Afshar, precisando però che la sua è una posizione personale.