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Copyright, Ue: “Nessuna regola sui selfie davanti al Colosseo e agli Uffizi. Italia decida se vale o no il diritto d’autore”

Il vicepresidente al mercato unico digitale Andrus Ansip ha spiegato che nel resto dell'Unione c'è una specifica "eccezione del panorama" in base alla quale si possono fotografare e filmare edifici pubblici e opere d'arte senza infrangere le leggi. Nella Penisola c'è una zona grigia

L’Italia deve regolamentare la “liberà di panorama“, cioè quella eccezione alle regole sul diritto d’autore che consente di fotografare o filmare edifici, opere d’arte statue nei luoghi pubblici. A chiederlo è la Commissione Ue, che ha presentato a Strasburgo un articolato pacchetto di riforma del copyright e delle regole per il settore delle telecomunicazioni. Il vicepresidente al mercato unico digitale Andrus Ansip ha spiegato che l’Italia insieme al Lussemburgo è l’unico Paese privo di norme in materia, per cui ancora oggi chi si scatta un selfie davanti al Colosseo o agli Uffizi e lo pubblica su Facebook si muove in un’area legale “grigia”. Nel resto d’Europa al contrario “l’eccezione del panorama” è esplicitamente prevista.

Sui 28 Paesi Ue “solo in Italia la questione non è regolamentata, alcune persone ne sono contente, altre preoccupate”, ha affermato Ansip, aggiungendo che anche “in Lussemburgo non hanno questa eccezione del panorama ma non ci sono mai stati casi” legali. Per questo, ha sottolineato, “nella nostra proposta” odierna “diciamo a tutti gli stati membri di fissare a livello nazionale questa eccezione per il panorama” sulla base delle diverse “sensibilità nazionali”.

La Commissione aveva lanciato una consultazione pubblica per capire se fosse necessaria una legislazione Ue uguale per tutti, ma dalle risposte ricevute “il risultato ha detto che non era necessaria una regola unica”, ha spiegato Ansip, in quanto “già 26 Paesi hanno l’eccezione per il panorama ma questa viene usata in modo molto diverso”. Il discrimine di solito, ha ricordato il commissario Ue, è l’uso privato o l’uso commerciale: il primo è di solito gratuito, il secondo in alcuni Paesi necessita solo di un permesso e in altri il pagamento dei diritti d’autore. Bruxelles lascia quindi la libertà di scelta sulle modalità, ma chiede che quest’area grigia del diritto d’autore venga regolamentata per evitare problemi.