Politica

Conti, la sindaca anti-cemento: “Che faccio nel Pd? Non esistono buoni o cattivi. Teste migliori in sinergia” 

“Le delusioni ci sono, i conflitti sono aspri, fare il sindaco è faticosissimo, ma devi trasformare il veleno in medicina, non puoi farti demolire, poi però quando vedi che le tue battaglie daranno una scuola a dei bambini, un luogo sicuro, rigenerato, allora lì capisci quando è bello amministrare, è questo il senso della vita” così Isabella Conti, 33 anni, la giovane sindaca del Pd di San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, durante il dibattito ‘Le sindache di opposizione’ alla Festa del Fatto a Roma. E’ stata ribattezzata dalla stampa come la sindaca anti-cemento, ha subito minacce e pressioni per aver bloccato un mega progetto edilizio, la cosiddetta “colata di Idice”, una new town che sarebbe dovuta sorgere al posto di una zona verde. “Non si è mai sindaci di opposizioni, quando si amministra si governa, si lotta, ma se dici no devi dare un’alternativa e noi l’abbiamo fatto con un progetto di rigenerazione urbana sull’edilizia scolastica, abbiamo ottenuto i fondi, siamo arrivati primi, e dobbiamo ringraziare anche il M5s per questo, l’8 per mille all’edilizia scolastica fatto approvare in Parlamento”  racconta ancora dal palco a Testaccio. “I colleghi del M5s mi chiedono spesso ‘ma tu che ci fai nel Pd? C’è una moltitudine di persone perbene che lavora a testa bassa, questo avviene anche nel mio partito, ho tanti colleghi sindaci bravi, capaci, che si mettono davvero in gioco” risponde la Conti. “E’ l’anniversario del discorso di Martin Luther King, i have dream, ho anch’io nel mio piccolo un sogno che ci sia una sinergia tra le teste migliori di questo Paese, non ci sono buoni o cattivi, gruppi saggi e altri diabolici, i trentenni lo sanno, io ho fiducia nella mia generazione che è la stessa di quella di Chiara Appendino, Virginia Raggi, sappiamo quanto è importante confrontarsi sul merito, sui temi, gli esempi positivi ci sono, bisogna valorizzare le energie più belle del nostro Paese”