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Bruxelles, esplosione all’Istituto di criminologia: “Atto criminale per distruggere prove”. Fermate cinque persone

I sospettati sono sotto interrogatorio. L'ordigno nei pressi dei laboratori dopo aver sfondato le barriere di protezione del parcheggio con le loro auto. Gli inquirenti non hanno indicazioni circa un'eventuale pista terroristica

Sono state fermate cinque persone per l’attacco “di origine criminale” avvenuto nella notte davanti all’Istituto nazionale forense e di criminologia di Bruxelles, nella zona di Neder-Over-Heembeek, dove intorno alle 2.30 un’auto è entrata nel parcheggio sfondando tre barriere di protezione e un ordigno è esploso nei pressi dei laboratori. Non ci sono né vittime né feriti, anche se i danni riportati dall’edificio sono “ingenti”. I vigili del fuoco sono intervenuti intorno alle 3 per domare le fiamme provocate dall’esplosione.

Un attacco che probabilmente era finalizzato alla distruzione di alcune prove conservate all’interno del laboratorio, dove si identificano e si analizzano le tracce di sospetti ed i loro modus operandi, contribuendo così a trovare gli autori dei crimini e a stabilire la prova a carico. “L’ipotesi di un atto terroristico non è confermata – si legge in una nota della procura di Bruxelles -. Va da sé che più individui potrebbero aver avuto interesse a far sparire i loro dossier giudiziari. L’inchiesta è in corso e varie piste vengono prese in considerazione”. Le cinque persone fermate sono sotto interrogatorio.

Gli inquirenti hanno sottolineato di non avere indicazioni su una eventuale pista terroristica e ritengono più probabile che si sia trattato di “un incendio deliberato compiuto dal crimine organizzato”. Neder-Over-Heembeek è lo stesso sobborgo di Bruxelles nel quale viveva Bilal Hadfi, l’attentatore che si è fatto esplodere all’esterno dello Stade de France durante gli attacchi terroristici di novembre a Parigi. Il Belgio rimane in stato di massima allerta per il terrorismo dopo gli attacchi all’aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles, che lo scorso marzo hanno causato 32 morti.