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Iraq, impiccati 36 jihadisti. Erano stati condannati per il massacro di soldati compiuto dall’Isis nel 2014

I tagliagole dello Stato islamico conquistarono Camp Speicher e compirono una delle stragi più gravi massacri della storia irachena. Le vittime potrebbero essere state 1.700

Erano stati condannati per il massacro compiuto dall’Isis a Camp Speicher, una base militare a Tikrit, nord di Baghdad, compiuto nel 2014. Per questo 36 jihadisti sono stati impiccati su ordine delle autorità irachene. In quel massacro potrebbero essere stati uccisi 1.700 soldati iracheni. Le esecuzioni sono avvenute nel carcere di al Nasariya, nella provincia di Zi Qar, nel sud dell’Iraq, questa mattina all’alba. Il ministro della Giustizia, Haider al Zamli, ha annunciato che ad assistere alle impiccagioni c’erano anche i familiari delle vittime dei militari di Camp Speicher e alcuni rappresentanti del governo. In totale le condanne a morte sono almeno 64 secondo quanto riferito dalla tv di Stato al Iraqiya.

I jihadisti presero il controllo di Camp Speicher dopo aver conquistato Tikrit e catturarono 1.700 soldati. Poi diffusero le immagini delle esecuzioni: nei video e nelle foto si vedono i terroristi che giustiziano i soldati con un colpo di pistola alla tempia. Il 31 marzo del 2015 i soldati iracheni riconquistarono la base militare e la città di Tikrit, e da una fossa comune riesumarono 500. Le milizie sciite attaccarono alcune tribù sunnite, accusandole di aver sostenuto l’Isis durante il massacro di Camp Speicher, che fu uno dei più gravi commessi dal sedicente Stato Islamico.