Mafie

Paolo Borsellino: la lotta alla mafia e il coraggio. Cinque libri per far conoscere ai bambini il magistrato

Fumetti e racconti di chi ha conosciuto il giudice e ha vissuto quei giorni tragici di 24 anni fa, prima e dopo la strage di via D'Amelio

Chi è nato nel 2000 non ha conosciuto Paolo Borsellino, ammazzato dalla mafia il 19 luglio 1992. Per molti di questi ragazzi è un nome e un cognome, una data scritta sul libro di storia. Altri hanno conosciuto il volto di Borsellino e di Giovanni Falcone attraverso la famosa foto scattata da Tony Gentile. Ma chi era Paolo Borsellino? Perché dopo 24 anni dalla strage migliaia di persone, che hanno vissuto quegli anni, fanno ancora memoria di un magistrato. Nell’anniversario della strage ecco cinque libri da proporre ai bambini e ai ragazzi per conoscere e capire Paolo Borsellino.

Cosa accadde in quei 57 giorni che vanno dalle strage di Capaci a quella di via D’Amelio? A ripercorre la storia di quelle settimane attraverso gli occhi di Paolo Borsellino è la matita di Giacomo Bendotti che per “BeccoGiallo” ha disegnato gli ultimi mesi della vita del magistrato raccolti nel libro “Paolo Borsellino. L’agenda rossa”. Un fumetto che rappresenta il giudice come un uomo isolato ma che racconta anche la parte più intima di un uomo amante della sua famiglia e della bellezza della sua terra.

Per capire chi era Paolo Borsellino bisogna conoscere anche la Sicilia. A unire il racconto dei luoghi e dell’uomo è Francesco D’Adamo in “Grandissimi. Falcone e Borsellino, paladini della giustizia” (Edizioni El). Un libro che insegna come si può essere grandi fin da piccoli. Una lezione di vita per tutti, per grandi e piccini.

Non c’è testo migliore di quello di Umberto Lucentini, “Paolo Borsellino” (San Paolo Edizioni) per comprendere chi è stato il magistrato e l’uomo. Il giornalista siciliano, esperto di mafia e antimafia, attraverso l’intervista alla moglie del giudice, i colloqui con i figli e la sorella Rita, riscrive la storia di Borsellino fin dalla sua infanzia svelando inediti particolari. Da notare un particolare: il libro è stato progettato da Lucentini con lo stesso magistrato durante gli incontri alla Procura di Marsala.

Antonino Caponnetto è l’uomo che ha conosciuto da vicino Borsellino al punto da ritenerlo un figlio. Il fondatore del pool antimafia, in “I miei giorni a Palermo” edito da Garzanti, racconta il lavoro fatto con i due magistrati ma anche l’amarezza e la tristezza che hanno segnato quell’estate del 1992. Un racconto puntuale e toccante che non lascia indifferente nessuno. Pagine di storia che permettono di conoscere anche Caponnetto, un uomo che si è speso fino alla fine per portare ai ragazzi il messaggio di Falcone e Borsellino.

Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono cresciuti insieme, nelle stesso quartiere, la Kalsa. Vivevano a pochi metri di distanza, giocavano insieme pur non sapendo che un giorno sarebbero diventati due magistrati nel mirino della criminalità organizzata. A raccontare l’infanzia dei due è Alberto Melis nel libro “Da che parte stare” (Il battello a Vapore, Piemme). Una lettura per i ragazzi ma anche per i più grandi.