Cinema

Lights out, il corto horror da 13 milioni di visualizzazioni arriva al cinema, ‘in versione lunga’ (e fa davvero paura)

Mi fa piacere aver ricevuto apprezzamenti per il corto Lights out perché è un lavoro con un budget pressoché pari a zero, dove abbiamo usato null’altro che quello che avevamo a disposizione gratuitamente: un appartamento, un letto, un pavimento scricchiolante. La storia l’abbiamo scritta proprio sul set casalingo in cui abbiamo girato”, ha spiegato un paio di anni fa il regista che nel cortometraggio ha utilizzato soltanto un’attrice

Lights out, ovvero quando l’horror fa ancora paura. Uscirà il 22 luglio 2016 sugli schermi statunitensi uno dei lungometraggi dell’orrore più attesi della bollente estate Usa. Perché Lights out, diretto dallo svedese David F. Sandberg, ha una peculiarità davvero da sogno americano vecchia maniera: prima di diventare un lungo prodotto e distribuito niente meno che dalla Warner Bros, è stato uno dei video più visti su Youtube con quasi 13 milioni di visualizzazioni. Autore del cortometraggio, nemmeno tre minuti di durata, datato 2013, e saggiamente postato sul web dopo aver fatto incetta di riconoscimenti in tanti piccoli festival del settore, è stato lo stesso Sandberg.

Plot semplicissimo: una donna sta per coricarsi e mentre spegne dietro di sé tutte le luci della casa percepisce in fondo al buio del corridoio una strana creatura. Spegnendo e accendendo l’interruttore il mostro addirittura si fa più vicino. E siamo al primo step di terrore da saltare sulla sedia. La donna allora avvolge con lo scotch l’interruttore della luce del corridoio per tenerlo acceso, poi si infila sotto le coperte accendendo anche l’abat-jour. La paura che pareva stemperata aumenta di nuovo all’improvviso appena la luce del corridoio si spegne da sola.

Inutile proseguire nel racconto, perché con la lucina della lampada che traballa e l’inquadratura sotto e sopra le coperte della protagonista l’escalation di emozioni e colpi di scena in pochi secondi raggiunge un apice scioccante. “Mi fa piacere aver ricevuto apprezzamenti per il corto Lights out perché è un lavoro con un budget pressoché pari a zero, dove abbiamo usato null’altro che quello che avevamo a disposizione gratuitamente: un appartamento, un letto, un pavimento scricchiolante. La storia l’abbiamo scritta proprio sul set casalingo in cui abbiamo girato”, ha spiegato un paio di anni fa Sandberg che nel cortometraggio ha utilizzato soltanto un’attrice, la compagna Lotta Losten, che nell’inquadratura del corridoio buio interpreta anche la creatura mostruosa. “Sono un grande fan degli effetti speciali e di ‘animatronics’ ma non avendo soldi a disposizione anche l’ultima inquadratura del mostro l’ho realizzata utilizzando un fermo immagine di Lotte truccata per poi modificarlo grazie a Blender, un software 3D gratuito”.

Ma è a questo punto che la favola diventa realtà. La popolarità sul web si trasforma in biglietto da visita presso le major tanto che alcuni executive della New Line Cinema prendono contatto con Sandberg ed ecco la proposta per trasformare il corto Lights Out in un film da un’ora e venti. Ed è qui che si aggiunge niente meno che James Wan. Il regista di Saw e The Conjuring viene a conoscenza dell’idea del lungometraggio, recupera il corto, non ne rimane convintissimo, almeno da quanto dichiarato ufficialmente, poi incontra Sandberg e ne rimane affascinato: “In lui ho visto la versione più giovane di me”, ha spiegato Wan al Los Angeles Times. “Questo ragazzo è quello che ci serviva per produrre nuovi horror. La gente pensa che sia facile fare un film horror che funziona, ma non è così e per questo che in giro ci sono un sacco di film di merda. Gli abbiamo dato un po’ di soldi per girare, gli abbiamo messo a disposizione un buon team tecnico e lui ci ha messo la sua creatività”. Le prime recensioni al film extended di Sandberg, dopo il Los Angeles Film festival dell’8 giugno scorso, sono entusiaste ed ora l’attesa per Lights out, che uscirà il 22 luglio in molti paesi tra cui Russia, Canada, India, e in Italia il 4 agosto, è tanta. Per capire quanto il ragazzo svedese abbia fatto colpo ad Hollywood basta segnalare che risulta in preparazione il sequel di Annabelle.