Società

Brexit, una cosa è certa: la storia si ripete

Ho letto, letto e riletto opinioni contrastanti, previsioni apocalittiche e tanti, tanti – nuovi – esperti di economia, di borse e di andamenti. Comunque sia, saranno più bravi di me in questo settore in cui mi confondo seriamente ma, una cosa l’avevo ben imparata e pare si confermi: la storia si ripete, soprattutto in economia e, probabilmente, le scelte operate da chi ha promosso l’uscita della Gb dall’Ue non saranno esenti da calcoli ben ragionati sul medio e lungo termine – dove probabilmente le spese saranno a carico  (guarda caso) dei più deboli. Ah, se vi capita, vi suggerirei di vedere Margin Call, un film del 2011 con tanti bravi attori, tra cui Kevin Spacey, Demi Moore e Jeremy Irons. Ascoltate attentamente il discorso finale di John Tuld – il personaggio interpretato proprio da Irons – sul concetto di finanza, etica, valori e denaro.

Comunque sia, posso felicemente capirne poco su certi aspetti ma le mie domande cercano risposte e saprò essere paziente. Certo è che, se nei modelli macroeconomici la storia si ripete, quello che è successo adesso resterà innegabilmente come un segno indelebile nella storia politica mondiale. Un evento, per molti inaspettato. Fuori dall’Ue! Hanno scelto e hanno votato. Cioè, oltre il 70% della popolazione britannica ha votato, durante gli Europei! E adesso? Che si fa? Ok, pare che ci vogliano un paio di anni per rendere tutto effettivo ma, immaginare che una squadra come il Galles o l’Inghilterra possa ancora vincere il campionato europeo, be’, dai, sembrerebbe un paradosso.

Va be’, cerco di sorridere e sdrammatizzare, sarà che ho letto davvero troppo di tantissimi affranti, afflitti dalle domande declinate sul “che succederà?”, “Pensa a chi ha aperto le partite iva a Londra”, ma soprattutto “che fine faranno tutti i camerieri immigrati in Gran Bretagna?”, che poi sono gli stessi che ti avrebbero mandato a ‘fanculo se gli avessi proposto di fare il cameriere o il babysitter in Italia. Beh, vuoi mettere le mance? O la traduzione di babysitter tipo “Balia” … he he… vuoi mettere?
Dai, a parte il banale e populista sarcascmo o le riflessioni da bar, c’è in effetti una domanda che mi sono murato davanti la faccia, ed è lì che resterò a riflettere per un po’. Vi state chiedendo se fosse giusto restare, perché il sogno dell’Europa Unita non doveva cadere e  altre romanticherie che adoro… ma … ma perché, l’Europa che si sta delineando fino ad oggi, è l'”Unione” di culture, intenti e popoli che si vorrebbe?, chiedo.

E’ questo che mi state dicendo? Siete dispiaciuti per questo? Siete felici di essere uniti dagli interessi delle banche e dalla strafottenza di chi ha sempre deciso, per puro e becero guadagno, sull’economia e sullo sfruttamento di risorse umane. Il punto è che se davvero siete incazzati, dovreste scendere in piazza e scordare i tastieroni digitali … se no, siete tutte chiacchiere e nemmeno avete distintivi. Mi dispiace per i ragazzi ma vedo troppe contraddizioni tra i giovani che si sono scordati di vivere l’oggi e vivono nei retaggi di altre generazioni, fra storie di ideali che continuano a dividerli e dividerci e per giunta totalmente e drammaticamente fuori da ogni contesto sociale e storico. Si dovrebbero mettere punti e scegliere le meraviglie che possono accomunarci. Invece vincono sempre gli interessi personali.